Inter, svolta a un passo. Adesso tutte le strade portano negli Stati Uniti

Sarebbe imminente l'annuncio dell'arrivo di un fondo americano nel club nerazzurro

Inter, svolta a un passo. Adesso tutte le strade portano negli Stati Uniti

Milano. Da una parte ci sono le smentite del presidente Zhang («abbiamo intenzione di continuare il nostro progetto con l'Inter», ha detto più volte), dall'altra ci sono i fatti, come le due banche d'affari statunitensi (Goldman Sachs e Raine Group) che da tempo, ormai siamo agli anni e non ai mesi, sondano il mercato internazionale per cercare un acquirente o almeno un partner che aiuti il gruppo Suning nella gestione di un club che, malcontati, perde 10 milioni al mese. Che l'abbiano davvero trovato? A Milano c'è chi è pronto a scommettere che sì, che stavolta è quella buona. O meglio, quello buono. Cioè un buon fondo d'investimento, rigorosamente a stelle e strisce, che crede nel business calcio ed è pronto a puntare sul club nerazzurro. Se l'indiscrezione è vera, e oltre a scommetterci c'è chi è pronto a giurarlo, entro due settimane tutto sarà più chiaro con la svolta che si concretizzerebbe poi in estate.

Al di là delle smentite, Zhang senior ha fissato il prezzo dell'Inter, che era di un miliardo, ma lo ha alzato a 1,2 dopo che ha visto l'operazione Milan-Elliott-RedBird. Cifra che però il mercato ha finora rifiutato e infatti l'Inter non ha ancora cambiato padrone. Di fronte all'incalzare delle scadenze, Zhang potrebbe forse anche accontentarsi di una cifra inferiore, ma in questo caso, i particolari si conosceranno in futuro. Ora lo si può solo immaginare. E del resto gli ultimi eventi anche di carattere giudiziario potrebbero spingere gli Zhang ad accelerare l'uscita, senza aspettare che la vicenda stadio arrivi almeno a progetto, alzando il valore del club. L'8 marzo si terrà infatti anche presso il Tribunale di Milano la prima udienza per una causa intentata a Hong Kong da una banca cinese, che accusa il presidente dell'Inter per un debito non pagato di 300 milioni, debito che potrebbe mettere a rischio le stesse quote societarie del club nerazzurro.

A maggio del prossimo anno, poi, Grand Tower Sarl, una delle holding attraverso cui Zhang controlla l'Inter, deve restituire al fondo Oaktree il prestito di 275 milioni, ottenuto nel 2021, dei quali solo una parte finora immessi nella società nerazzurra. A dicembre dello scorso anno, si era parlato di un tentativo di rifinanziare questo prestito, allungandone la scadenza, e puntando a migliorare l'attuale tasso del 12% di interesse passivo. Non risulta che questo rifinanziamento (che poi è un sinonimo di fare debiti nuovi per pagare quelli vecchi) sia ancora avvenuto. Alle condizioni attuali, trattandosi di un prestito cosiddetto Pik (Payment-in-kind), gli interessi si sommano al capitale e vengono pagati alla scadenza. Nel maggio del 2024, il debito ammonterà a circa 350 milioni e se Zhang non dovesse onorarlo, perderebbe il controllo dell'Inter, avendo dato le azioni del club in pegno a Oaktree.

Proprio questo non trascurabile dettaglio, fa supporre che il fondo d'investimento al momento in corsa per acquistare l'Inter non sia Oaktree, che peraltro in passato ha già dichiarato attraverso i suoi rappresentati di non puntare a ripercorrere la strada di Elliott con Yonghong Li e il Milan.

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