Un anno di carcere per omicidio stradale (pena sospesa), ritiro della patente e pagamento delle spese processuali. È quanto previsto dalla sentenza di condanna - con rito abbreviato - emessa questa mattina dal gup della Procura di Rimini, Vinicio Cantarini, nei confronti dell'uomo che, il 22 maggio 2017, investì e uccise il pilota motociclistico americano Nicky Hayden mentre era in sella alla sua bici da corsa. Il pm, Paolo Gengarelli, aveva chiesto per l'investitore un anno e due mesi di carcere. Il processo si svolge con rito abbreviato e per questo motivi l'imputato beneficerà subito dello sconto di un terzo della pena.
Hayden aveva perso la vita investito da un automobile dopo non avere rispettato lo stop a Misano Adriatico, nel Riminese. Tuttavia, in base alla perizia disposta dalla Procura di Rimini, c'è stato un evidente concorso di colpa da parte dell'imputato, un operaio 31enne di Morciano. L'uomo, infatti, viaggiava a 72,8 km/h in un tratto dove c'era il limite dei 50. Secondo la tesi del perito (e accolta dalla Procura), se l'automobile avesse rispettato i limiti di 50 chilometri orari "sia reagendo e frenando, sia continuando a velocità costante, l'incidente sarebbe stato interamente evitato" e Nicky Hayden non avrebbe perso la vita.
Al processo penale non ha partecipato la famiglia di "Kentucky Kid" che qualche mese fa, ai legali dell'imputato, ha chiesto un maxi-risarcimento di 6 milioni di euro, il massimo previsto
dalla legge per quanto riguarda i danni alle persone provocati da incidenti stradali. Di recente, il nome di Hayden era tornato sui media dopo l'inaugurazione, nei pressi del luogo dell'incidente, di un giardinetto con dentro un monumento per il campione. Nell'occasione si erano radunati fans e amici dello sfortunato pilota.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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