La famiglia di Nicky Hayden, il pilota di motociclismo morto il 22 maggio del 2017, a seguito di un incidente stradale avvenuto vicino a Rimini cinque giorni prima, chiederà 6 milioni di risarcimento all'automobilista che l'aveva investito.
Secondo quanto riporta il Resto del Carlino, la richiesta di risarcimento è stata inviata ai legali del 31enne di Morciano che guidava l'auto contro la quale si era scontrato Hayden, che non aveva rispettato lo stop. I 6 milioni richiesti dalla famiglia rappresentano l'importo massimo previsto dalle soglie di legge, per i danni alle persone provocati da incidenti stradali.
Il 13 giugno il gip ha deciso di mandare a processo il ragazzo che guidava la Peugeot, sulla base della perizia disposta dalla Precura. Secondo tale indagine, infatti, ci sarebbe stato un concorso di colpa da parte del 31enne, dato che viaggiava a 72,8 chilometri orari, anziché a 50, limite massimo consentito su quel tratto di strada. Secondo tale tesi, quindi, Nicky Hayden avrebbe potuto salvarsi, se il giovane di Morciano avesse rispettato i limiti di velocità.
Diversa invece la versione dei legali del ragazzo, secondo i quali lo scontro col pilota, che quel giorno viaggiava in sella ad una bici, sarebbe stato inevitabile in ogni caso: "Nemmeno se la macchina fosse andata a 30 chilometri orari avrebbe potuto evitare il pilota".La parola passa ora ai giudici che, nel corso del processo che inizierà il 10 ottobre a Rimini.
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