Tavecchio: "C'era un complotto in atto per mandarmi via"

L'ex numero uno della Figc Carlo Tavecchio è tornato a parlare del suo addio alla Federazione: "Sono convinto che a San Siro contro la Svezia ce ne fossero parecchi che speravano nell’eliminazione degli azzurri come unico modo per rovesciarmi"

Tavecchio: "C'era un complotto in atto per mandarmi via"

Carlo Tavecchio non ci sta e torna a parlare del suo recente passato alla guida della Figc. L'ex dirigente della Federazione, ai microfoni di Radio Sportiva ha parlato di quanto avvenuto dopo Italia-Svezia nel mese di novembre: "Io sono stato colpito dalla non qualificazione al Mondiale e mi sono dimesso. Sono convinto che a San Siro contro la Svezia ce ne fossero parecchi che speravano nell’eliminazione degli azzurri come unico modo per rovesciarmi. La rosa della Nazionale parte dai titolari in Italia. In questo momento la situazione è confusa, ma Mancini è un ottimo allenatore. Non si può tornare a vincere dall’oggi al domani”.

Tavecchio ha poi punzecchiato il Coni ed ha parlato dei meriti della Figc quando lui ne era a capo: "Ci è stato detto che il calcio italiano vive sui fondi CONI e questo è ridicolo. Vive per l’80% con mezzi propri e poi prende un contributo minimo federale. La FIGC ha quattro squadre in Champions League, abbiamo portato il VAR come grande rivoluzione". Infine, l'ex numero uno della Federazione ha dato un giudizio sulle seconde squadre: "Va stabilita la forma giuridica: è un paradosso che la Juventus voti nell’Assemblea giuridica come tale e lo faccia anche in Lega Pro. Inoltre le regole erano poco chiare.

Nel nostro calcio andavano fatte riforme in precedenza. Io ho chiesto più volte di avere massimo cinque stranieri per squadra, ma non sono stato ascoltato. Servivano 18 squadre in Serie A, 20 in Serie B e massimo 40 in Serie C”.

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