Juve tra l'arrivo di Giuntoli e i pasticci Uefa

Addio soft del dirigente al Napoli e ora tanta voglia di incidere sul mercato

Juve tra l'arrivo di Giuntoli e i pasticci Uefa
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Un giallo durato poche ore sulla partecipazione della Juventus alla prossima Conference League. In attesa di una comunicazione ufficiale di una squalifica che potrebbe arrivare entro il 30 giugno, sul sito dell'Uefa alla voce squadre ammesse al playoff per qualche ora nonè apparso il nome dei bianconeri. Ma in realtà non era indicata nessuna italiana (con l'esclusione della Juve sarebbe ripescata la Fiorentina), come se a Nyon la situazione fosse stata «congelata» con la Signora ancora sotto inchiesta. In realtà dopo che la notizia è iniziata a circolare, l'Uefa ha messo i bianconeri tra le cinque ammesse ai playoff. Una vicenda surreale.

Invece è reale l'arrivo di Cristiano Giuntoli. Infatti non ci sono più dubbi sul fatto che il dirigente e Aurelio De Laurentiis stiano per lasciarsi (più o meno) da buoni amici e la Juventus, a stretto giro di posta, annuncerà l'ingaggio dell'ormai ex direttore sportivo del Napoli. Il quale in questi giorni è a casa sua a Genova, lontano dal Vesuvio e dalla società che ha contribuito a portare alla storica vittoria del terzo scudetto. Un addio soft, lasciando sul tavolo lo stipendio che gli sarebbe spettato fino al giugno 2024 (e c'è chi dice anche i bonus legati alla stagione appena conclusa) ma desideroso di accasarsi quanto prima alla Continassa. Lo aspettano un contratto almeno triennale e un gruppo da rifondare, pur se non va negato che le basi non sono poi così male in considerazione dei giovani chiamati quest'anno a uscire dal guscio.

La Juventus insomma otterrà un rinforzo nella stanza dei bottoni capace di agire con tempestività e intelligenza sul mercato senza essere obbligata a sborsare decine di milioni per mettere sotto contratto giocatori appena normali: svolta decisa da John Elkann e Francesco Calvo. Giuntoli diventerà il nuovo punto di riferimento anche per Giovanni Manna, ds di fresca nomina che in questi giorni sta lavorando più che altro sulle operazioni in uscita dai giocatori in prestito rientrati alla base (dopo Kulusevski, tipo McKennie e Zakaria). Esclusi colpi senza le cessioni di Vlahovic (Icardi nome buono in caso di uscita) e Chiesa (occhi puntati su Weah).

Resta così in stand by Milinkovic-Savic con la Lazio (dove potrebbe rimanere Pellegrini), Parisi e l'Empoli, aspettando tra le altre la risposta di Rabiot ma intanto cautelandosi con l'accordo ormai quasi raggiunto con Partey, 30enne mediano ghanese (Arsenal, scadenza contratto nel 2025): servirà comunque un mercato sostenibile, con la massima attenzione ai conti e, in sostanza, alla ricerca di una Juve che assomigli a quella di Marotta. Ovvero competitiva ai massimi livelli, ma senza fare follie: ogni riferimento a operazioni tipo Kvaratskhelia e Kim è voluto. Ieri intanto allo staff di Massimiliano Allegri si è aggiunto anche Francesco Magnanelli.

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