I fuochi d'artificio nella ripresa. Prima un colpo di testa di Vlahovic, poi una girata al volo di McKennie: la Juventus batte 2-0 il Manchester City e mette praticamente in cassaforte la qualificazione agli spareggi che ammetteranno agli ottavi di Champions. Per Guardiola e i suoi, invece. la situazione si complica all'interno di una stagione finora disgraziata.
Il primo tempo è un inno alla noia. Il City si trastulla con un possesso palla a dir poco sterile (69%), prova a indirizzare il gioco sulla propria fascia destra ma non trova praticamente mai il guizzo giusto. Grealish va ai due all'ora e gioca quasi sempre palla all'indietro, Haaland viene ovviamente guardato a vista, Doku è inconcludente anche quando potrebbe affondare il colpo su Savona. La Juve aspetta e altro non può fare, perché di palloni riesce a giocarne pochi: il solo che prova un paio di accelerazioni è Yildiz, tuttavia troppo isolato. Addirittura, il pubblico accoglie con un ohh' di meraviglia un'iniziativa palla al piede di Savona grazie alla quale la Juve si affaccia nella metà campo inglese: meglio di nulla, certo, ma davvero poco di che. Guardiola assiste al tutto con le mani sui fianchi, Thiago Motta appare più coinvolto ma non propone chissà quali varianti tattiche se non un temporaneo scambio di fasce tra Danilo e Savona. Quanto a Koopmeiners e Vlahovic, giocano evidentemente con addosso la paura di sbagliare: l'olandese si becca anche qualche fischio, il serbo si ingobbisce quando avrebbe una mezza palla buona per calciare a rete. Così, si arriva a metà partita con un'unica vera occasione per il City: De Bruyne azzecca l'imbucata per Haaland, sul cui sinistro però è bravo Di Gregorio a chiudere lo specchio della porta in uscita.
Quel che segue è una ripresa in cui la scossa la dà incredibilmente Gatti, il quale si inventa una fuga in avanti con relativa mezza rovesciata e smanacciata di Ederson che però non impedisce a Yildiz di rimettere palla in mezzo: il colpo di testa di Vlahovic è vincente e la rete concessa con la goal line technology. Il City adesso è obbligato a darsi una mossa, lo Stadium si scalda: Doku mette in mezzo un pallone che avrebbe solo bisogno di essere spinto in rete, De Bruyne ci prova da fuori e, soprattutto, Di Gregorio è splendido a dire di no a un destro di Gundogan destinato all'incrocio.
La reazione dei citizens finisce sostanzialmente qui, perché la Juve mette benzina nuova nel motore grazie agli ingressi di Weah e McKennie. Decisivi entrambi, gli statunitensi: il figlio di George scappa sulla destra, il cross è preciso come la sforbiciata di McKennie. Ederson è battuto, il Manchester finisce al tappeto e la Signora, adesso, vola in alto.
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