Juventus, Chiellini: "Gioco altri due anni e poi mi ritiro. Allenatore? No, dirigente"

Giorgio Chiellini ha toccato diversi argomenti durante la sua intervista alla Gazzetta dello Sport tra cui anche CR7 "Cristiano è un multinazionale vivente" e delle differenze tra Sarri e Allegri: "Metodo diverso ma mentalità vincente"

Juventus, Chiellini: "Gioco altri due anni e poi mi ritiro. Allenatore? No, dirigente"

Giorgio Chiellini sta mancando molto alla Juventus e al suo allenatore Maurizio Sarri che sta chiedendo gli straordinari a Matthijs de Ligt e Leonardo Bonucci con Merih Demiral e Daniele Rugani pronti e in rampa di lancio ma poco utilizzati in questa fase iniziale della stagione. Il capitano ha parlato del suo brutto infortunio, in esclusiva alla Gazzetta dello Sport, che lo farà tornare in campo non prima di febbraio 2020:"A Mancini ho detto che arriverò bello fresco per l'Europeo, mi piacerebbe godermelo anche perché sarà la mia ultima manifestazione con la Nazionale".

Ritiro e futuro

Chiellini ha poi confermato la sua intenzione di smettere entro massimo due anni, quando avrà circa 37 anni: "Gioco altri due anni, non di più. Poi mi piacerebbe iniziare una carriera dirigenziale ma senza fretta: i calciatori non devono pensare di essere già pronti per un altro ruolo il giorno dopo il ritiro". L'ex difensore della Fiorentina non ha voglia di misurarsi come allenatore: "Io allenatore? “No. Mettere una squadra in campo e allenarla mezz’ora è bello, per tutti. Il distacco dal campo non è semplice, ma la vita di un allenatore non mi fa impazzire. È una vita totalizzante: devi avere la vocazione, sicuramente. E poi accettare pressione e sacrifici di ogni genere. Non è un tipo di responsabilità che adesso mi sento dentro".

La coppa dalle grandi orecchie

Il capitano della Juventus ha poi toccato il tema delicato in casa bianconera come la Champions League: "Per vincerla ci è mancato poco, tra tutte le eliminazioni rimpiango quella con l'Ajax. In questi anni ci è mancata la capacità di gestire le finali che abbiamo raggiunto e poi abbiamo perso alcune partite in modo rocambolesco. In particolare rimpiango quella della scorsa stagione contro l'Ajax: sono convinto che se fossimo passati avremmo avuto la strada spianata verso la finale. Ma non è ancora finita".

Sarri vs Allegri

Il 35enne toscano ha poi parlato delle differenze tra Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri: "Il mister vive molto di numeri, schemi, Sarri va molto sul tecnico, sempre. È competente e dedicato. Poi cerca anche di stimolare, ma la parte preponderante è sempre un’analisi scientifica di tutto. Numeri, dati. Max più si avvicina la gara più tende a trasmettere pure sensazioni. Non c’è un approccio migliore o peggiore. L’empatia che si deve creare fra l’allenatore e la squadra per mettere in pratica quello che vuole lui è la risorsa fondamentale. La cosa in comune tra Sarri e Allegri è che ambedue vogliono vincere. Il modo di arrivarci è diverso, ma non ne esiste uno migliore e uno peggiore. Secondo me la Juve vincerà se riuscirà a prendere il meglio di entrambi. Due grandi allenatori”.

Un campione fuori dal comune

Infine, Chiellini ha parlato anche del fuoriclasse della Juventus Cristiano Ronaldo: "Non potrà mai prendersela di lusso, per come è fatto. È uno che ha degli obiettivi quotidiani troppo importanti, tutto quello che fa lo fa con estrema attenzione e misura. Per me è stato bello viverlo a un’età così matura perché anche a 34 anni, quando è arrivato lui, c’era in me la voglia di carpire qualcosa. E lui è uno che ti dà tanta preparazione, cioè in certe partite lo vedi che è diverso dagli altri. Non c’è niente di male a dirlo perché prima di tutto è una multinazionale vivente.

E quindi la cosa che bisogna essere bravi a fare è farlo sentire nella squadra, nonostante sia una 'iena' tra virgolette. Ho trovato una persona che ha vissuto questa avventura con grande voglia di dimostrare. Alla fine i suoi interessi sono i nostri interessi, collimano perché lui è un vincente".

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