Kean e Berna, la Juve va. Poco sforzo, massima resa

Un gol per tempo a Torino. I due azzurri schiantano un Cagliari in crisi. Allegri torna a sentire profumo di Champions

Kean e Berna, la Juve va. Poco sforzo, massima resa

Torino - La Juventus fa il suo dovere e chiude il 2021 con una vittoria. Sarebbe stato strano il contrario, visto che ieri sera allo Stadium si è presentato il Cagliari penultimo in classifica, una sola vittoria nelle prime diciotto partite di campionato, 38 gol al passivo a fronte di soli 17 realizzati. Un gol di Kean alla fine del primo tempo ha indirizzato il match in maniera decisa: poi, nel finale, il raddoppio di Bernardeschi ha chiuso i conti permettendo al toscano di festeggiare un gol dopo 513 giorni di astinenza.

Del resto non ci si aspettava altro, pure perché questa Juve pare avere imparato la lezione che nella prima parte di stagione faticava a entrare nella testa dei giocatori: solidità e concentrazione sono indispensabili sempre, per lasciare sereno Szczesny ovviando così anche a un attacco raramente prolifico. E se davvero dal mercato di gennaio non arriveranno rinforzi ma è giusto dubitarne -, la strada non potrà essere altra se non quella dell'ottimizzazione delle risorse e delle poche occasioni da rete che si presentano nel corso dei novanta minuti. Buon per la Juve allora che Kean paia essersi svegliato e messo sulla strada giusta: sulla fascia mancina o da centravanti vero posizione occupata in occasione dell'1-0, quando Morata era stato da poco spostato sull'esterno poco cambia. Poi, quando tornerà Dybala, se ne riparlerà.

«La società ha come obiettivo la sostenibilità dei conti queste le parole dell'ad Arrivabene prima del match e la squadra sa perfettamente cosa deve fare e dove deve arrivare: questo è quanto. Sono abituato a parlare molto chiaro: al giorno d'oggi l'attaccamento alla maglia da parte di molti giocatori è un po' minore rispetto a quello che hanno per i loro procuratori. Detto ciò, Dybala è il numero 10 della Juventus e De Ligt è un grandissimo difensore: devono fare il loro lavoro e noi il nostro. Parleremo con loro come con tutti quando sarà il momento, ma i rapporti sono sereni: noi vogliamo che l'attaccamento alla maglia venga dimostrato sul campo». E quindi: il prolungamento con la Joya, in scadenza a giugno, ci sarà ma alle condizioni della Juventus, così come pare evidente che le ultime parole di Raiola sul futuro dell'olandese (sotto contratto fino al 2024) non siano state gradite.

Quanto alla partita, detto della terza rete in campionato di Kean, che in precedenza aveva anche colpito un palo, la Juve l'ha controllata senza patire per lunghi tratti trascinata da Bernardeschi (quinto assist in poche settimane). E quando si è addormentata, al quarto d'ora della ripresa, Dalbert ha pensato bene di non trovare il tocco vincente a due passi dalla porta su assist di Bellanova.

Szczesny ha quindi salvato su un colpo di testa di Joao Pedro, prima che Bernardeschi chiudesse nel migliore dei modi la sua serata: la corsa verso il quarto posto può continuare. Grazie anche al mezzo passo falso dell'Atalanta contro il Genoa.

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