Il mercato fa rientrare i "capitali" dall'estero. Non c'entra l'ennesimo scudo fiscale. È solamente il ritorno di vecchie conoscenze in Serie A. E al netto di partenze illustri, vedi Pato e Sneijder, alla fine il campionato non ci perde.
Il crack, ovviamente, è Mario Balotelli. Passato nerazzurro, talento trasferito al City e ora il ritorno a Milano, sponda rossonera, merito di un capolavoro degno della finanza creativa (pagamento in cinque rate) come è già stato perfettamente definito.
Non da meno, nel senso del colpo messo a segno, il passaggio di Giuseppe Rossi dal Villarreal alla Fiorentina. Per l'attaccante azzurro si tratta di una seconda volta. Già a 17 anni aveva lasciato l'Italia per il Manchester United. Poi era tornato a Parma. Ora dopo cinque anni riemerge dal "sottomarino giallo" spagnolo. È fermo da oltre un anno per due gravi infortuni al ginocchio e dovrebbe rientrare a marzo. Per questo è stato definito una scommessa (da undici milioni di euro), ma se la sfortuna smette di perseguitarlo i Della Valle l'hanno già vinta e a giugno potranno eventualmente "salutare" Jovetic con il sostituto in casa.
Non è finita qui perché Firenze riporta nel campionato italiano anche un altro ex. Momo Sissoko, tre stagioni in bianconero dal 2008 e il 2011, è la "piovra nera" per rinforzare la mediana viola. Il maliano, che domani gioca i quarti di Coppa d'Africa contro il Sudafrica, arriva dal Psg di Ancelotti, dove ha giocato solamente tre partite in questa stagione. A Parigi si era trasferito lasciando la Juventus con cui aveva segnato il suo primo gol proprio contro la Fiorentina.
Ci sono sempre di mezzo i viola anche quando si parla di Zdravko Kuzmanovic?, che in riva all'Arno c'è rimasto dal 2007 al 2009. Poi è emigrato in Germania, allo Stoccarda. Ora ci riprova con l'Inter che con lui ha voluto puntellare il centrocampo in debito d'ossigeno.
Cavalli di ritorno anche per Genoa e Palermo, entrambe a caccia di gol. I rossoblù sperano di averli trovati con Antonio Floro Flores. L'attaccante napoletano che l'estate scorsa era passato al Granada è rientrato in Italia a inizio 2013. È un ritorno-bis, perché al Genoa c'era già stato per sei mesi nel 2011. Il tempo sufficiente per segnare la bellezza di dieci gol.
Bottino decisamente più magro in rossoblù per Mauro Boselli. Due centri, ma uno indimenticabile. Quello al minuto 96 nel derby 2011 che di fatto condannò la Sampdoria alla serie B. Per questo viene chiamato il "retrocessore". Dopo la parentesi con Estundiates e Wigan, stavolta la retrocessione la deve evitare col Palermo. Per questo Gasperini l'ha rivoluto.
La "finestra" di gennaio era aperta anche per altre suggestivi ritorni. Entrambi al Milan.
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