La maglia azzurra numero 19 (quella dei Mondiali '90); una sciarpa rosanero del Palermo; un foulard giallorosso del Messina; un cuscino della Juventus; una corona dell'Inter; una t-shirt con la foto di lui esultante dopo un gol e gli inconfondibili occhi «spiritati» con la dedica «Resterai nei nostri cuori»; un cappellino con la scritta «Italia». Poi, tanti fiori. E tante lacrime. Eccola l'eredità di Totò Schillaci: un forziere d'amore, stracolmo di monete d'affetto, adagiato sulla sua bara nella camera ardente dello stadio «Barbera» a Palermo. Difficile sfuggire alla retorica - sempre mielosa - dei sentimenti, ma dinanzi al feretro di un campione, che un tumore ci ha portato via a 59 anni, la commozione diventa una gabbia che imprigiona tutti, compresi i cinici più incalliti.
Per il secondo giorno di seguito (i funerali si celebreranno oggi nella Cattedrale) la folla ha reso omaggio a Totò. Una fila così non si vedeva dai tempi del Palermo in serie A.
Centinaia in coda dalle 7 di mattina sotto un cielo plumbeo, come a voler anch'esso partecipare a un dolore collettivo. Davanti al cancello uno striscione: «Le tue notti magiche rimarranno sempre con noi»; e se è una frase scontata, viva le frasi scontate. Come quella di Antonio Conte, ieri nella conferenza stampa di vigilia del match di domani tra Juventus e Napoli: «Con Totò abbiamo perso un calciatore ed una persona, soprattutto per noi del Sud, che è un emblema. Un uomo e un atleta che ce l'aveva fatta ad arrivare in alto, rappresentando per noi tutti un grande esempio. Ho avuto la fortuna di giocare con lui alla Juve quando avevo 21 anni e Schillaci era già affermato». «Era impossibile non amare Totò. Aveva tanta voglia di vivere, per me e per i suoi figli», ha detto Barbara Lombardo, la vedova del bomber; stretti a lei i figli che hanno dedicato al papà la lettera che ogni padre sogna di ricevere: «Orgogliosi di averti come padre».
La Regione Sicilia intitolerà la sala riunioni dell'assessorato dello Sport: «Ricordare Totò Schillaci - ha sottolineato il presidente Renato Schifani - significa offrire un modello di umiltà e perseveranza alle nuove generazioni».Il sindaco di Messina, Federico Basile, ha proclamato per oggi il lutto cittadino. Ma anche nel resto d'Italia tutti noi abbiamo perso una persona cara.
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