
La Carlitos way è un'autostrada che conduce dritta e veloce verso lo scudetto, i record, le celebrazioni, magari la classifica cannonieri. Carlitos Tevez con il veleno calcistico di Sivori e la bravura dei re: media gol superiore a quella di Platini e Ibrahimovic, ora sono 18 in 29 presenze. Carlitos ti mette la tremarella appena parte e va. Come ieri sera, due gol con la stessa logica, la stessa superbia calcistica, piccolo ma fisicamente prepotente. Solo Molinaro, un ex non amato, a cercar di rovinargli la serata. Non ce l'ha fatta per un niente. Forse troppo piccolo davanti a quel Napoleoncino che ha imperversato per tutta la partita.
Andrea Agnelli se ne stava a casa con la varicella e Carlitos l'ha fatta venire ai difensori del Parma: tutti a letto, tutti a casa. Mirante con la mano morta e i riflessi spenti, Carlitos con il piede freddo. Juve che scollina il record delle 15 vittorie casalinghe, addio al ricordo di quel vecchio Toro con i suoi fantastici artiglieri. Pulici e Graziani si consoleranno pensando a Carlitos, il record se n'è andato per piede di un artillero che ha la seta nei piedi e il sangue blu dei talenti veri. Ci sarebbe stato bene in compagnia con loro ed anche con Claudio Sala. Due gol in sette minuti per semplificare una partita che poteva essere difficile: il Parma non perdeva dalla gara d'andata con la Juve, c'era un cammino record da onorare, 17 match da imbattuti. Ma la Juve, questa Juve, è la Juve: in Italia indomabile e quasi imbattibile: solo la Fiorentina conosce la formula.
Donadoni sa far giocare le sue squadre, ieri sera ha rimescolato la formazione, dentro Amauri, Obi e Felipe (non risulteranno scelte felici), fuori Schelotto, Cassani e Aquah, questi ultimi ripescati nella ripresa. Il Parma ha tenuto botta per venti minuti, il tempo di veder Molinaro mangiarsi un gol e di far arrabbiare Tevez. Partita giocata sulla strategia e sulla voglia di provarci, squadra compatta: Lucarelli che sprintava sempre verso la porta di Buffon, Biabiany in agguato, Cassano raffinato ma non perentorio, Marchionni pronto a giocarsela con Pirlo intuendone qualche incertezza. Tutto bene e qualche fatica per la Juve finché Carlitos non ha acceso il motore, cambiato la marcia e via: uno, due difensori saltati, assolo come fosse opera, musica, acuto, poi il tiro a spezzare la resistenza incerta di Mirante. Eppoi le braccia aperte come quel Cristo del Corcovado che veglia su Rio, Brasile, campionati del mondo e che forse non vedrà. Come a dire: ecco fatto, divertitevi tutti. Anche voi del pubblico. Un invito per lo Juventus stadium che ha sentito il momento magico pronto a dire tante cose. Ma Carlitos non aveva ancora finito, aveva da aggiungere qualcosa. Nemmeno sette minuti ed è ripartito con la stessa idea: affondo prepotente, palla a Vidal pronto allo sprint per sparare la palla su Mirante, deviazione e di nuovo il piedino dell'Apache a crocefiggere l'inutile ostacolo di Paletta. Segnalando così un primo tempo da record personale: due tiri due gol e un assist.
A quel punto partita non finita, ma svanita. Il Parma è tornato in una dimensione provinciale per una notte. La Juve si è goduta l'imponenza di Pogba e il machismo di Vidal, se l'è giocata tranquilla finchè Molinaro, ripescato a Parma dallo Stoccarda, non ha cavato un tiro da bombardiere: difesa della Juve schierata, Buffon annichilito e pubblico anche peggio dopo avere dimenticato il bon ton: non è stato un comportamento da gentleman nei confronti di un onesto ex.
Poi ci ha pensato l'arbitro a togliere qualche difficoltà alla Juve e a crearne una in più al Parma. Dopo 19 minuti, ha cacciato Amauri per uno scontro con il solito melodrammatico Chiellini: gomito largo (non killeristico) e Chiellini ci sbatte contro. Rosso d'impulso. E se il Parma, fino a quel momento, aveva tirato davvero poco in porta (il vero lato debole della sua partita), la situazione non è certo migliorata con il passare del tempo. La Juve ne ha preso atto ed ha provato ad infilare qualche spillone nella carne del Parma.
Fatica sprecata, sono state solo punzecchiature, Tevez ha cercato con ostinazione il terzo gol, Conte ha lavorato sul turn over, infilando in partita Marchisio, Isla e Quagliarella. E il Parma ha fatto venire la varicella a tutto lo stadio, a due minuti dalla fine, quando Molinaro ci ha riprovato, tiro trattenuto male da Buffon, e Bonucci impedisce il tap in a Parolo con un gioco di gambe al limite del lecito.
Sbuffo per tutti e poco importa che Carlitos si sia rovinato la serata per una manata a Paletta, che gli è costata un giallo e la squalifica per la prossima partita: lo aspettavano Napoli e i napoletani. E, per un argentino, la terra di conquista di Maradona ha sempre un certo fascino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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