Il gol di Alexis Sanchez al minuto 93' ha permesso all'Inter di Simone Inzaghi di non naufragare sul campo dell'ottimo Torino di Ivan Juric passato in vantaggio al 12' grazie al gol del gigante Gleison Bremer autore di un'altra prova da incorniciare. I nerazzurri orfani di Stefan de Vrij e Marcelo Brozovic si presentano ai nastri di partenza con Andrea Ranocchia e Matias Vecino e la differenza si vede e si sente vista la prestazione sempre in apena contro un avversario più ordinato e affamato. Senza la regia del croato, soprattutto, l'Inter è macchinosa, lenta e prevedibile con i granata in vantaggio di fatto al primo vero affondo e su palla inattiva. Due miracoli di Berisha, la "grazia" ricevuta dall'arbitro Guida per non aver concesso il rigore al Toro per un fallo di Ranocchia su Belotti (che ha scatenato le proteste granata durante e a fine partita), gli errori clamorosi sotto porta, anche degli avversari, e le scelte sbagliate di formazione fanno salire così Simone Inzaghi sul banco degli imputati come uomo in meno di questa settimana.
Confusione totale
Dal derby di campionato l'Inter non è più stata quella dominante di novembre, dicembre e gennaio. Dopo quella sconfitta le prestazioni, diverse volte, non sono mai mancate ma a livello di personalità e di testa la squadra ha dimostrato parecchi difetti. La responsabilità, ovviamente, è dell'allenatore che evidentemente non è riuscito a lavorare a pieno sulla testa dei suoi calciatori con molti di loro che hanno palesemente mollato. Nicolò Barella è l'emblema di questa involuzione anche mentale dell'Inter che non riesce più ad essere imprevedibile e guizzante.
Gli avversari di turno, ormai, hanno capito che per asfissiare il gioco di Simone Inzaghi bisogna aggredire alto, uomo su uomo, e al momento la precaria condizione psico-fisica dei giocatori nerazzurri sta facendo la differenza in negativo. Da potenzialmente più 10 in caso di vittoria al derby a meno quattro nel giro di sole sei partite con 6 punti raccolti sui 18 disponibili frutto di una sola vittoria, tre pareggi e due sconfitte. Ora per lo scudetto si fa oggettivamente dura per l'Inter che ha sì una partita da recuperare ma che non è più artefice del proprio destino essendosi giocata tutti i bonus disponibili. Servirà un altro piglio nelle prossime sfide che vedranno nell'ordine Fiorentina al Meazza, Juventus allo Stadium, Verona in casa, Spezia fuori, Roma in casa, Udinese in trasferta, Empoli tra le mura amiche, Cagliari alla Sardegna Arean con la chiusura contro la Sampdoria al Meazza e in tutto questo ci sarà da recuperare il match contro il Bologna di Mihajlovic al Dall'Ara.
Alibi e testa
"Nel primo tempo il Toro ha fatto meglio come aggressività, anche se Berisha ha fatto due interventi strepitosi", ha detto Inzaghi ai microfoni di Dazn al termine di Torino-Inter. "A inizio secondo tempo siamo entrati in campo con un altro piglio, meritavamo il pari prima e se lo avessimo fatto potevamo anche vincerla. Abbiamo qualche attenuante, ma non sono contento dell'approccio. Per vincere lo scudetto dobbiamo entrare in campo con un altro atteggiamento", l'appunto del tecnico ai suoi calciatori.
"Abbiamo perso forza, energie e alcuni giocatori importanti in un momento chiave della stagione, questo è chiaro ma non deve essere un alibi. Abbiamo dieci finali da giocare, più la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Ora dobbiamo recuperare qualche giocatore e qualche energia", il commento amaro dell'ex Lazio. "Abbiamo fatto 6 punti nelle ultime 6, abbassando la nostra media, però preoccupazione non c'è. Ora abbiamo la possibilità di allenarci meglio e con più continuità, analizzando con calma quello che è mancato. C'è sicuramente tanta stanchezza fisica e mentale, ma siamo l'Inter e possiamo fare meglio", l'analisi lucida di Inzaghi.
Per Inzaghi a togliere le certezze ai suoi uomini non è stato il derby perso contro il Milan ma il doppio confronto in Europa contro il Liverpool:"La sconfitta col Milan non ci ha tolto certezze, sappiamo come è andata quella partita, probabilmente
doveva andare così. Il doppio confronto col Liverpool invece ci ha tolto qualcosa, ma lo abbiamo voluto a tutti i costi e abbiamo anche qualche rimpianto". Chiusura sul mancato rigore concesso al Toro:- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.