L'assordante silenzio del presidente Elkann

"Con queste Ferrari, a Imola faremo il tutto esaurito" ha gioito il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini

L'assordante silenzio del presidente Elkann

«Con queste Ferrari, a Imola faremo il tutto esaurito» ha gioito il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. «Complimenti. Vittoria incredibile. Un meraviglioso Leclerc regala un risveglio tinto di rosso a tutti gli italiani» ha esultato il sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali. «Un lampo rosso illumina l'AustraliaGP... Dominio totale e allungo in classifica generale. Un grande segnale di forza, complimenti a tutti», ha applaudito il presidente del Coni, Giovanni Malagò. E altri, altri ancora hanno detto la loro, chi più e chi meno interessato, chi più e chi meno spinto da ragioni non sempre e solo di giubilo sportivo. Ci sta, sul calesse delle imprese sportive si sale e si scende a seconda del bisogno e delle convenienze. Da settimane, c'è solo un grande personaggio che avrebbe per status e ruolo mille motivi per dire e non dice, che in pubblico dovrebbe gioire e non gioisce, che dovrebbe esultare e non esulta, che dovrebbe applaudire e non applaude. Così, almeno, fino a ieri sera. A parte uno stringato inciso di giorni fa nella lettera agli azionisti, ma dedicato ai piloti più che alla bontà della Ferrari F1 e di chi la gestisce. Quasi volesse marcare una inspiegabile distanza dal team principal Mattia Binotto e il suo staff, quasi i meravigliosi risultati di queste settimane avessero scombinato piani di riorganizzazione e di ruoli già programmati dopo queste stagioni umilianti.

E pensare che non c'è bisogno delle esultanze talvolta sguaiate a cui ci ha abituato in tribuna la dirigenza che segue l'altra creatura di famiglia, la Juventus, basterebbe molto meno, come accadeva con i suoi predecessori a Maranello, che dopo ogni Gran premio applaudivano le vittorie del Cavallino, confortavano o bacchettavano i propri manager e piloti nelle sconfitte, spronavano nelle difficoltà, e per farlo non dovevano inventarsi grandi cose, bastava un comunicato di poche righe dopo la gara. Ora niente. Per cui, nel dubbio non lo sappia, qualcuno dica al presidente della Ferrari John Elkann che la sua Rossa sta facendo meraviglie. E lo ringrazi.

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