Milan-Lazio ha lasciato e lascerà ancora per giorni diversi strascichi polemici. I rossoneri hanno vinto per 1-0 grazie al rigore trasformato da Franck Kessiè e concesso dall'arbitro Rocchi per il fallo di Durmisi su Musacchio. I biancocelesti, di contro, lamentano la mancata concessione di un calcio di rigore per il fallo di Ricardo Rodriguez su Milinkovic-Savic, intervento valutato regolare dal fischietto toscano. A fine partita, purtroppo, si è scatenata una rissa tra diversi calciatori con gli ispettori di campo che hanno segnato tutto e oggi sono previste squalifiche pesanti per tutti gli interpreti coinvolti: da Suso a Patric, passando per Luiz Felipe e Kessié. C'è poi anche in ballo la questione Bakayoko-Kessié che a fine gara sono andati sotto la curva del Milan esponendo la maglia di Acerbi. Fortunatamente è stato lo stesso calciatore della Lazio a chiudere ogni polemica con un bel post sui social nel quale "scusa" i due centrocampisti rossoneri. Il 24 aprile ci sarà il match di ritorno della semifinale di Coppa Italia che vedrà ancora opposte, allo stadio Meazza, il Milan di Gattuso e La Lazio di Inzaghi: ci sarà sol da augurarsi che i giocatori in campo tengano ben altro comportamento.
Nel frattempo il Giudice Sportivo avrà tanta carne al fuoco anche se è emersa un'altra triste questione che se fosse realmente confermata avrebbe dell'incredibile. Il centrocampista della Lazio Lucas Leiva, infatti, avrebbe (condizionale d'obbligo in questo caso), insultato uno storico addetto stampa disabile del Milan. Pare che gli ispettori di campo abbiano riportato nel loro referto l'insulto rivolto dal brasiliano al dipendente rossonero sulla sedia a rotelle: "Stai seduto e zitto". A questo insulto anche l'addetto stampa del Milan avrebbe replicato: "Testa di c...". Lucas Leiva, però, con un post su Twiter ha voluto smentire categoricamente la cosa: "Mi preme chiarire in modo chiaro che le accuse rivolte recentemente alla mia persona su eventuali fatti nel post partita di Milano, sono totalmente false ed infondate. È mia premura evidenziare in modo perentorio tale fatto increscioso e totalmente falso nei miei confronti, in quanto in dieci anni di carriera non mi sono mai permesso di mancare di rispetto a nessuno. Ciò non fa assolutamente parte del mio comportamento professionale e altresì offende non solo terzi ma anche me a livello umano.
Sicuramente in una partita di calcio, preso dalla tensione agonistica, posso aver detto molte cose, ma c’è sempre un limite che giammai mi son permesso di superare, in quanto la mia educazione fondata su rispetto e buon senso non mi farebbe mai tollerare tale condotta"Comunicato. pic.twitter.com/roAdBYvkYL
— Lucas Leiva (@LucasLeiva87) 16 aprile 2019
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