L'azzurro con la schiena malconcia: «È un sogno, ma quanti rischi»

Ci voleva il Christof Innerhofer versione Winner per fermare la corsa di Aksel Lund Svindal, che dopo la doppietta di Lake Louise si è dovuto accontentare del secondo posto nella discesa che ieri a Beaver Creek ha aperto il lungo weekend di coppa del mondo. Il quinto posto di Dominik Paris e l'ottavo di Peter Fill completano il gran risultato dei velocisti azzurri su una delle piste più difficili del circuito, una pista che Inner ha interpretato in modo perfetto proprio nel tratto più ripido e tecnico, il suo pane. Sceso con il numero 9, l'azzurro ha assaporato la vittoria poco a poco soffrendo durante la prova dei norvegesi Svindal, in recupero nel tratto finale e dietro per 23/100, e Jansrud, terzo a mezzo secondo. Qualche brivido nella schiena che tante pene gli ha inflitto negli ultimi 10 mesi gliel'ha procurato anche l'austriaco Scheiber, sceso con il 42 e finito 4° a 6/10.
«Non pensavo a un risultato del genere così presto, anche se prova dopo prova sentivo di stare sempre meglio. Dedico questa vittoria ai miei compagni, ai tecnici, ai medici e ai fisioterapisti che mi hanno aiutato a tornare a questo livello. Prima della gara avevo solo paura di non riuscire a dimostrare i progressi fatti negli ultimi giorni, così mi sono detto che dovevo prendermi ogni rischio e pensare solo a divertirmi, l'ho fatto e ora mi sembra di vivere un sogno». Innerhofer, che aveva chiuso la scorsa stagione vincendo a Schladming il superG sulla pista dei prossimi Mondiali, da allora aveva cominciato ad avere dolori fortissimi alla schiena e la sua preparazione estiva ha subito molte interruzioni. Christof non era nemmeno volato con i compagni in Sud America, restando sui ghiacciai alpini.
Oggi Innerhofer tornerà in pista in superG, disciplina di cui è campione del mondo in carica.

Carico com'è si può sperare di vivere un altro sogno, e non solo con lui visto che anche Peter Fill ha dimostrato di stare molto bene, così come Werner Heel, ieri solo 38° in discesa, ma a Lake Louise ottimo quinto in superG, finalmente ai livelli di un tempo.

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