Lega Pro e D, bombe pronte a scoppiare

In serie C 12 club contro i playoff. E nei dilettanti ricorso di 31 delle 36 retrocesse

Lega Pro e D, bombe pronte a scoppiare

Spadafora e Gravina hanno un'altra gatta da pelare in vista del consiglio federale di lunedì. Altro che riforma dei campionati come annunciato nei giorni scorsi dal ministro dello Sport con l'appoggio del numero uno della Figc. L'obiettivo resta quello di ridurre a 60 i club professionistici (20 in A, 20 in B e 20 in C) in stile Bundesliga, ma gli ostacoli non mancano. Il calcio italiano rischia, almeno nelle categorie inferiori, l'ennesima estate torrida a suon di ricorsi e carte bollate. Clima rovente in Lega Pro e Serie D, con parecchie società sul piede di guerra. Già archiviato il torneo Dilettanti che ha decretato conclusione anticipata dei campionati e 36 retrocesse: 31 di queste squadre però hanno presentato reclamo mediante l'esposto dell'avvocato e patron del Grumenrum Val D'Agri Antonio Petaglia.

Ancor più burrascosa la situazione al piano di sopra: 12 club si sono schierati contro le decisioni del direttivo Lega Pro in merito al format dei playoff e playout. Tanto da richiedere un'assemblea straordinaria al presidente Ghirelli: appuntamento fissato per domenica. Da decidere chi dovrà partecipare agli spareggi. Il Carpi invoca i parametri Uefa secondo cui anche le prime in classifica - in caso di mancata conclusione dei campionati di appartenenza - debbano fare i playoff. Uno scenario che inquieta Monza (nella foto l'allenatore Brocchi), Vicenza e Reggina che, in virtù di un vantaggio importante, si sentivano già in B. La querelle diventa ancor più spinosa nei bassifondi: la Lega Pro era orientata a far retrocedere le ultime dei tre gironi, Gozzano, Rimini e Rieti (con Bisceglie e Rende per i tanti punti di distacco). Un criterio che diventa grottesco nel caso dei romagnoli: il Rimini nel girone B è ultimo a pari merito col Fano e retrocederebbe in D pur avendo - con ancora 11 gare da giocare - oltre gli stessi punti del Fano, anche la medesima differenza reti e stesso numero di gol fatti/subiti. «Farci retrocedere sarebbe un sopruso - tuona il presidente del Rimini Grassi - questa sarebbe una conclusione di campionato totalmente irregolare».

È evidente che un tribunale darebbe ragione al ricorso dei biancorossi, ecco perché la prossima Assemblea di Lega potrebbe deliberare un playout allargato anche alle ultime. C'è poi chi come il Ravenna rischia di fare gli spareggi salvezza per appena un punto e chiede, invece, la conclusione regolare della stagione, disputando tutte le giornate mancanti. Il tempo stringe perché oltre il 30 giugno ci sarebbero centinaia di contratti in scadenza da rinegoziare e prolungare.

L'ennesimo pasticcio che neppure ai piani alti della Serie A hanno ancora risolto. E stavolta non si potrà neppure cooptare il modello tedesco: in Bundesliga sono ripartiti subito per finire la stagione il 27 giugno e svicolare così l'annosa questione contratti.

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