Per costruire un dream team in Formula 1 non basta avere i migliori piloti in circolazione. Lo racconta la storia di uno sport che ha più di 70 anni. Due top driver nella stessa squadra, poi, sono più difficili da governare di un partito politico tra correnti. Lo racconta la storia di un Mondiale che ha visto delle coppie scoppiare senza neppure arrivare a tirarsi dietro i Rolex. Non è facile gestire due primedonne quando alla fine a vincere è solo uno. Perché si vincerà anche grazie alla squadra, ma sull'albo d'oro del campionato c'è un nome solo. Prendete il 1979: c'è scritto Jody Scheckter, ma tutti sanno che l'aiuto di Gilles Villeneuve fu fondamentale. Tornate ancora più indietro al '74 ed ecco il nome di Fittipaldi. Dietro però c'è la lotta interna in casa Ferrari tra Clay e Niki Lauda. Capita che tra litiganti vinca il terzo. Prendete il 2007: Ron Dennis non riesce a gestire Hamilton e Alonso e Kimi Raikkonen completa una rimonta da sogno e regala alla Ferrari l'ultimo mondiale piloti. A Ron Dennis era andata meglio con Senna e Prost. Per un anno era riuscito a gestirli e la McLaren nel 1988 ha vinto 15 gare su 16. Poi l'anno dopo è scoppiata la guerra nucleare. Gli era andata ancora meglio con Prost e Lauda divisi solo da mezzo punto all'ultima gara con Marlene, la moglie di Niki che sale sul podio ad accarezzare il rivale del marito appena battuto. Altri tempi. Anche altre donne.
Finì malissimo anche tra Piquet e Mansell in Williams con il brasiliano abilissimo a usare la lingua per far saltare i nervi del Leone che non si trovò bene neppure con Prost in Ferrari. Nella squadra più politicizzata della Formula 1, il professore ci sguazzava come Paltrinieri tra le onde. In casa Ferrari sono scoppiate coppie di grandi amici come Villeneuve e Pironi o anche Vettel e Raikkonen finiti con l'ostacolarsi sul più bello alla partenza di un Gran premio d'Italia dove occupavano tutta la prima fila. Ne approfittò Hamilton che in casa sua qualche problemino con Rosberg lo aveva invece avuto, ad esempio nel 2016 a Barcellona quando Verstappen vinse la prima gara della sua vita al debutto sulla Red Bull. Sarà curioso vedere come Ferrari e Mercedes gestiranno due coppie in scadenza come Leclerc-Sainz e Hamilton-Russell. «Mi chiedo come faranno a gestire un intero anno Carlos Sainz, stesso problema che avrà la Mercedes con Hamilton. Non è semplice collaborare con un pilota che sai già che andrà via», dice con la sua solita saggezza Giancarlo Minardi. In Ferrari ci hanno già provato con Leclerc e Vettel che fu licenziato alla vigilia del campionato.
Andò meglio dell'anno prima quando i due si toccarono in Brasile. Anche Toto avrà il suo bel da fare oltre che a cercare il sostituto di Lewis: «Non provo rancore. Ogni pilota sogna di indossare una tuta rossa».Probabilmente anche tutti i team manager.
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