L'imbarazzante rimonta di re Verstappen. Così ha ucciso il Mondiale

Da 14° a primo in 12 giri. È record. Ferrari terza con Sainz ma annichilita e pasticciona

L'imbarazzante rimonta di re Verstappen. Così ha ucciso il Mondiale

Verstappen è sempre più Max. Non si accontenta più di vincere, stravince anche partendo dalla 14ma posizione. Lui va sulla luna mentre gli altri sono in coda in autostrada nei giorni del rientro estivo. Una gara a due velocità. Un razzo contro diciannove calessi. In Belgio la Red Bull ha portato delle novità che, soprattutto grazie a Max (da 14° a primo in 12 giri, la rimonta più veloce della storia), hanno creato una differenza enorme con il resto del gruppo. Sainz è arrivato sì sul podio, ma a 268 dal vincitore e a 99 da Perez. «Abbiamo dovuto cercare di sopravvivere» ha commentato Carlos. Di più non si poteva fare, almeno la Mercedes è rimasta dietro con Russell e soprattutto con Hamilton che si è preso dell'idiota da Alonso («sa correre solo quando parte primo») ed ha finito la sua gara dopo pochi metri, commettendo un errore da pivellino, ma poi ammettendo la sua colpa.

Quella vista in Belgio è stata la Ferrari peggiore della stagione, una Ferrari più vicina a quella dello scorso anno che a quella vista fino a un mese fa. Partiva in pole, ma non è mai stata in grado di giocare per la vittoria. Impotente con Sainz. Prima sfortunata, poi imbarazzante con Leclerc. Charles al primo giro è stato fermato dalla visiera a strappo di Verstappen che è andata a otturargli la presa d'aria del freno anteriore destro costringendolo a rientrare subito ai box e scendendo dal 9° al 17° posto. Una gara distrutta fin dal via. Era in scia a Verstappen si è ritrovato in coda. Anche quando poi è risalito pazientemente in zona podio però non è riuscito a tenere il ritmo di Perez e di Russell. Qualcosa di inspiegabile. «La differenza era troppa», ha detto sconsolato. Oggi le comiche però è andato in onda nel giro finale quando la Ferrari ha provato a strappare a Max il punto del giro più veloce richiamando Charles per montargli gomme morbide. Peccato che il margine su Alonso fosse minimo e che Charles, superando il limite di velocità ai box (il sensore si era bruciato con il surriscaldamento all'inizio), si è preso 5 di penalità retrocedendo dalla quinta alla sesta posizione. Per cercare di guadagnare un punto ne ha persi due. Risultato, ora ha 98 punti di distacco da Max. La Ferrari ha osato, forse non ne valeva la pena, ma per una volta che ha fatto una scelta coraggiosa forse non è il caso di criticare.

Il sogno Mondiale finisce qui. Di questa stagione resta il ritorno alla vittoria, una macchina che fino a prima dell'Ungheria era a livello Red Bull. Erano mancate una volta l'affidabilità, un'altra volta la strategia, qualche altra volta i piloti. Ma la F1-75 ha permesso un salto di qualità considerevole. Ad aver preso il volo è stata la Red Bull. «Hanno un pacchetto migliore. Le loro prestazioni erano nettamente migliori, e la lunghezza di Spa amplifica i distacchi. La direttiva tecnica sul porposing non ha influito», spiega Binotto.

Non resta che aspettare piste più amiche a cominciare dall'Olanda, da casa Verstappen. Perché la mazzata data dalla Red Bull al resto del gruppo potrebbe avere ripercussioni anche sulla prossima stagione considerando che le power unit verranno congelate il primo settembre.

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