L'Inghilterra senza casa. A Roma è sola contro tutti

Prima e unica sfida lontano da Wembley per gli inglesi. L'invito di Sheva: "Spero che l'Olimpico tifi per noi"

L'Inghilterra senza casa. A Roma è sola contro tutti

Contro tutto e contro tutti. Slogan liso, consunto, logoro, ma ancora utilizzabile, volendo. Slogan adatto all'Inghilterra di stasera: che dopo aver avuto tutto a favore nelle prime quattro partite, fattore campo e comodità, ora vede tutto ribaltato. All'Olimpico i supporter inglesi saranno presumibilmente pochi e il pubblico neutrale, italiani compresi, dovrebbe essere dalla parte dell'Ucraina: allenata da Andriy Shevcenko e Mauro Tassotti, insomma Mancini-Vialli versione misto-Est, più simpatica, più sbarazzina.

Lo stesso Shevchenko ieri ha lanciato una colomba bianca: «Speriamo che una grande comunità ucraina venga allo stadio ma ci aspettiamo anche che i tifosi italiani sostengano l'Ucraina. Lo meritiamo prima di tutto per la qualità del gioco che abbiamo espresso e poi per aver cercato sempre di giocare al nostro meglio». Buttandoci dentro le polemiche per la decisione dell'Uefa di mantenere semifinali e finale a Wembley ecco un minestrone che remerà contro gli inglesi e li metterà di fronte, per la prima volta, ad un ambiente ostile. Al netto del manipolo di nostri connazionali simpatizzanti della Premier League che ha deciso di calare comunque a Roma, sperando di trovare un biglietto.

Altro esame per il Ct Gareth Southgate, che finora li ha passati quasi tutti: indeciso sul modulo migliore? No, ha sempre scelto quello giusto, e pur segnando poco gli inglesi hanno mostrato una pazienza maggiore del solito, terzi per numero di azioni con almeno 10 passaggi. Troppo spazio a uno Sterling reduce da una non eccezionale annata? Sterling segna tre gol su quattro. L'idolo collettivo Grealish neno utilizzato del previsto? Lo mette titolare e fa l'assist decisivo contro la Repubblica Ceca, lo inserisce nel secondo tempo contro la Germania, a modulo modificato, e subito arriva un altro passaggio decisivo. Bene anche Shaw a sinistra e la coppia Rice-Phillips a centrocampo.

Proprio l'eccesso di complimenti è ora il pericolo che Southgate vede: anche se dovute semplicemente all'entusiasmo della prima vittoria importante

sulla Germania dal 1966, le scene di martedì a Wembley e l'euforia successiva sono pericolosissime e il Ct lo sa: «se ascoltiamo troppo i complimenti rischiamo di perdere l'aggressività che ci ha portato fin qui» ha detto.

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