L'Inter cade sul più bello: ora bisogna blindare il quarto posto

I nerazzurri si trovano a meno sette punti dal terzo posto, ormai quasi irraggiungibile, mentre conservano due punti di vantaggio sul quinto posto occupato dalla Fiorentina. Chiudere in quarta posizione vorrebbe dire accedere al tabellone principale di Europa League

L'Inter cade sul più bello: ora bisogna blindare il quarto posto

L’Inter si è arresa: la squadra di Mancini è uscita sconfitta dallo stadio Marassi, per mano del Genoa di Gasperini, che l’ha punita severamente, per uno a zero, in una gara di rimpianti per i colori nerazzurri. La Roma di Spalletti, invece, ha vinto in rimonta contro il Torino di Ventura, grazie alla doppietta, nei minuti finali, del sempreverde Francesco Totti che ha spinto i giallorossi verso il preliminare di Champions League, con la possibilità di portarsi a meno due dal secondo posto nel caso in cui avranno la meglio sul Napoli di Maurizio Sarri nel match di lunedì 25 aprile alle ore 15.

La bella vittoria ottenuta dall’Inter, per due a zero, contro il Napoli aveva illuso e fatto ben sperare Thohir e i tifosi che già pregustavano il sorpasso sulla Roma da qui a fine campionato. Invece, da meno quattro i nerazzurri si trovano ora a meno sette dal terzo posto con solo quattro gare da giocare. Solo un harakiri della Roma, più vicina al secondo posto che al quarto, potrebbe permettere agli uomini di Mancini di tornare, per l’ennesima volta, in corsa per un posto in Champions League: la verità è che l’Inter vale l’Europa League e ora bisogna blindare il quarto posto per evitare di giocare i preliminari iniziando, così, prima la preparazione.

Roberto Mancini è arrivato all’Inter nel novembre del 2014 e in tre sessioni di mercato, due invernali e una estiva, gli sono stati acquistati la bellezza di 15 giocatori: Davide Santon, Xherdan Shaqiri, Lukas Podolski e Marcelo Brozovic nel gennaio del 2015, Martin Montoya, Felipe Melo, Jonathan Biabiany, Adem Ljajic, Stevan Jovetic, Ivan Perisic, Alex Telles, Joao Miranda, Jeison Muillo e Geoffrey Kondogbia nell’estate scorsa ed infine Eder nell’ultima sessione di calciomercato. Thohir ha messo a disposizione del tecnico jesino tutti gli uomini, o quasi, da lui richiesti ma i risultati non sono stati soddisfacenti e ora ci si interroga su di chi sia la colpa maggiore: di certo la società non si è mai tirata indietro e sta portando avanti un progetto serio per il rilancio dal punto di vista sportivo e di marketing.

I giocatori e Mancini sono dunque i “colpevoli” di questa stagione con poche luci e molte ombre che vedranno l’Inter, ancora una volta, fuori dalla competizione per club più importante al mondo: la Champions League.

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