In Lega Nazionale Dilettanti il vento sta cambiando. Dalla Lombardia e dall'Emilia-Romagna è arrivato un segnale tanto forte quanto significativo: le assemblee ordinarie elettive hanno scelto i nuovi presidenti dei rispettivi comitati regionali di Lnd, indicando Carlo Tavecchio e Simone Alberici come nuove figure di vertice.
Il Cr lombardo e quello emiliano-romagnolo sono due realtà centrali del calcio dilettantistico italiano, per numero di società, numero di delegati e indotto economico. Quella di Alberici è stata una vittoria schiacciante: hanno votato 471 club su 609 e in 298 hanno scelto l'avvocato parmense; più risicata ma non meno importante, anzi, l'affermazione dell'ex presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, candidatosi ai vertici del calcio lombardo a inizio dicembre, come vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane.
Tavecchio l'ha spuntata per una manciata di voti, quattordici per l'esattezza: l'ex numero uno della Figc (dall'agosto 2014 al novembre 2017) ha portato a casa 380 preferenze, mentre l'uomo di Cosimo Sibilia, Alberto Pasquali, si è fermato a 366. E così Tavecchio torna in sella a quel comitato che ha inaugurato la sua carriera nel mondo del pallone: nel 1987, infatti, divenne consigliere del Cr Lombardia, per poi diventarne presidente, prima del grande salto a capo dell'intera Lnd (dal 1999 al 2014).
Insomma, Lombardia ed Emilia-Romagna hanno voltato pagina e il cambio di rotta apre interessanti. Sibilia perde pezzi e voti importanti in vista della riconferma e anche in vista della sfida lanciata al presidente uscente della Federcalcio Gabriele Gravina (che ha visto di buon occhio il ritorno in pista di Tavecchio).
Il comitato regionale lombardo di Lnd è cardine della categoria stessa, seguito a ruota dal Cr emiliano-romagnolo: visto che le due regioni non voteranno per Sibilia, l'attuale presidente di Lnd sembra non aver la forza e i voti sufficienti per arrivare a sedersi sulla poltrona più ambita del calcio italiano.
Ma non è tutto.
Sibilia punta alla Figc, ma rischia di perdere anche la Lnd stessa: figurando come candidato unico, sarà sì rieletto al vertice della Lnd, ma non potrà più godere di chissà quale maggioranza e potrebbe correre il rischio di venire sfiduciato dai comitati regionali di Lnd, una lega che nell'ultimo anno ne ha viste di ogni e necessiterebbe di una governance (molto) più salda di quella attuale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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