È il numero uno dei numeri uno, bello come un divo del cinema, forte come un ciclope. Lorenzo Buffon leggeva Tolstoj, amava Jack london, vestiva elegante e dipingeva madonne. Proprio perché dipingeva madonne andò in porta: il prete dell’oratorio gli chiese di mettere quelle mani miracolose a disposizione della squadra parrocchiale e dal porta non usci più. Sposò la più amata dagli italiani, Edy Campagnoli, la valletta di Mike Bongiorno, negli anni Cinquanta la ragazza più famosa d’Italia anche se non parlava mai, uno dei primi casi di campioni del calcio che vanno a nozze con le veline o vallette. Aveva un fisico straordinario, era fantasioso nelle parate e coraggioso nelle uscite. La stampa inglese scrisse che con lui non erano più i portieri a subire le cariche ma a infliggere all’avversario.
Vinse quattro scudetti con il Milan (e uno con l’Inter), riportò il titolo nella Milano rossonera dopo 44 anni, è stato il protagonista, sui campi di calcio e sui rotocalchi alla moda, di un’Italia semplice e spensierata che usciva dalla guerra, dove Lorenzo rischiò di morire per una bomba, per correre verso il miracolo economico. Cugino del nonno di Gigi Buffon e chioccia di Giacinto Facchetti è stato anche portiere e capitano della Nazionale. Milanista fin da bambino è stato un numero 1 non soltanto sulla maglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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