Milano. L'Inter vola alto, lontana dagli inseguitori e vicina allo scudetto. La Juventus insegue affannata, lo sguardo dietro più che avanti: quarto posto vitale da raggiungere, sennò sono dolori, soprattutto di bilancio. Comincia l'Inter, in casa e all'ora di pranzo: Conte col Cagliari cerca l'undicesima vittoria di fila, per aggiornare le statistiche e soprattutto mantenere a distanza tutti gli altri. Poco oltre (ore 15) arriva la Juventus, anche lei in casa: Pirlo col Genoa deve dare continuità al successo sul Napoli.
Al terzo impegno in 8 giorni, Conte rinuncia per una volta alla coppia delle meraviglie, madre della fuga nerazzurra: con Lukaku c'è Sanchez e non Martinez, che parte dalla panchina. L'ultima volta (Parma-Inter, 4 marzo) il cileno ricambiò la fiducia con 2 gol, ma non è solo per questo che Conte non ferma Lukaku, che statisticamente ne avrebbe più bisogno di Martinez (ha giocato in Nazionale, mente l'argentino si allenava ad Appiano). Lukaku è l'Inter, esattamente e più di quanto Ronaldo non sia la Juventus. È su Lukaku che Conte ha costruito la squadra, sulla sua forza, i suoi strappi, la sua velocità. Senza il belga non sarebbe così utile lasciare il pallone agli avversari per due terzi di partita, come è stato quasi sempre quest'anno. Il Toro Martinez è l'incastro perfetto nel tandem nerazzurro, trovato e non voluto, lanciato quando non arrivò Dzeko, ma apprezzato e valorizzato in fretta.
Nella Juventus, che rimette in porta Szczesny e la bandiera Chiellini accanto a De Ligt, in attacco con CR7 dovrebbe partire Kulusevski, ma la novità è Dybala, tornato contro il Napoli e atteso oggi da un più ampio spezzone di partita. Pirlo conta di giocarsi la volata Champions con l'argentino, anche se i precedenti non sono dei più incoraggianti. In 3 anni di Juve è stato infatti... Cristiano il miglior compagno di Ronaldo, non certo Dybala, che sommando i gol di questi 3 campionati (19, in 74 partite) non raggiunge quelli segnati nell'ultimo ante Ronaldo (22, in 33 partite). Perché se sembra facile giocare accanto a Lukaku, sembra impossibile sopravvivere al fianco di CR7: tutti quelli che l'hanno fatto in questi 3 anni si sono arresi: da Mandzukic a Higuain, agli stessi Morata e Kulusevski, partiti forte e franati presto. Tanta luce e tanto ingombro non hanno tra l'altro permesso di trovare il giusto spazio a Moise Kean, il talentino più fulgido passato da Torino in questi anni.
Squalificato Barella, Conte recupera Brozovic e Bastoni e con quest'ultimo la difesa titolare. Poi dovrebbero esserci Darmian al posto di Hakimi e Sensi (finalmente) con Eriksen a centrocampo.
Young a sinistra per le terza volta consecutiva. Tamponi anti-Covid nerazzurri tutti negativi, mentre a Torino persistono le positività di Bonucci e Bernardeschi. Più enigmatico l'undici di Pirlo, un po' come tutta la stagione bianconera.
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