Lukaku uomo mercato, Lukaku di ritorno (controvoglia) al Chelsea, Lukaku a cui sono interessati il Milan e il Napoli, tendenzialmente in prestito, magari oneroso. Il belga come ormai ogni estate da 2-3 anni a questa parte agita i sonni delle big italiane, ma in realtà il suo rendimento all'Europeo continua ad essere scadente. Anche contro l'Ucraina nell'ultima partita del girone E in cui il Belgio ha strappato uno 0-0 guadagandosi un ottavo di finale da brividi con la Francia Big Rom è stato assai deludente. Un paio di tiri in porta fiacchi, neutralizzati dal portiere Trubin, ma per il resto il difensore Svatok, onesto mestierante del Dnipro, lo ha tenuto agilmente a bada. Non c'è stata insomma nemmeno la gioia strozzata in gola di qualche gol annullato come nelle precedenti due partite, contro Slovacchia e Romania per un Lukaku fin qua capocannoniere virtuale dell'Europeo con 3 reti realizzate ma tutte annullate dal Var, sempre per dettagli, una scarpa in fuorigioco o un tocco di mano di un compagno di squadra. Il tassametro dice ancora zero gol, come al disastroso mondiale in Qatar di due anni fa.
Il Chelsea, insomma, rischia di trovarsi sul groppone di nuovo un giocatore che non solo non vuole più tornare a Londra, ma che a parte qualche interesse dei soliti noti sta inesorabilmente tramontando. Il suo estimatore di sempre, Antonio Conte, lo vorrebbe con sé al centro del villaggio del nuovo Napoli, mentre l'interesse del Milan è solo come piano-B dovesse saltare Zirkzee, per cui la situazione è in attesa di sviluppi a proposito delle commissioni faraoniche da pagare all'agente dell'olandese. Non aiuta nemmeno per Lukaku uno stipendio da 7,5 milioni netti a stagione, anche se negli ultimi anni l'attaccante ha cercato di venire incontro ai suoi acquirenti, decurtandosi parte del l'ingaggio come alla Roma.
Lukaku poi, si è visto anche in questo Europeo, non è che incuta più tutto questo timore nei confronti degli avversari. Lui e il Belgio nel suo complesso in realtà, una squadra dove a brillare è rimasto solo De Bruyne, vero trascinatore della squadra che per il resto davanti langue paurosamente. Seconda in un girone senza padroni, con 4 squadre a 4 punti e l'Ucraina unica ad andare già a casa per via della differenza-reti.
Promosse agli ottavi invece la Romania e la Slovacchia, che ieri hanno inevitabilmente pareggiato 1-1 passando il turno a braccetto. La Romania addirittura da prima nel girone, finendo nella parte bassa del tabellone, quello dell'Italia.
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