L'urlo di Soriano e Bertolacci «I talenti italiani vanno aiutati»

L'urlo di Soriano e Bertolacci «I talenti italiani vanno aiutati»

Genova per loro è veramente un'altra storia. Giovani, emergenti, con la faccia pulita, volano con Samp e Genoa. Quarti e quinti in classifica. Nel campionato di Villa Arzilla, over 30 in quantità copiosa, sono una raffica di vento nuovo.

Roberto Soriano e Andrea Bertolacci, martedì prossimo, saranno insieme a Marassi per l'amichevole degli azzurri con l'Albania. Incasso devoluto agli alluvionati. Ieri hanno spiegato quanto sia dura per un giovane talento emergere in Italia. E la testimonianza di Soriano, italiano di Germania, è illuminante: «Ho fatto le giovanili in Germania, poi in Italia: i tedeschi aiutano a crescere i giovani, qui li bruciano. In Germania danno più tempo ai ragazzi, concedono più spazio. In Italia, invece, ci sono troppe pressioni. Sono stato tre anni nelle giovanili del Bayern: la struttura è formidabile, aiuta molto. Le squadre di B e C favoriscono la crescita. Quando la Germania ha vinto il Mondiale non è stato un bel momento per me e la mia famiglia, con i tedeschi c'è sempre stata una rivalità. Io ho sempre sognato di giocare in azzurro. Ringrazio Conte che mi ha dato questa possibilità».

Bertolacci è invece cresciuto nella Roma. Un percorso diverso da quello di Soriano, ma tra i due la sintonia è totale. Insieme mandano questo messaggio: «In Germania qualche compagno che era con me nelle giovanili, come Kroos, Alaba e Badstuber, è andato in prima squadra col Bayern e c'è rimasto, avevano sempre un'altra possibilità», ha spiegato Soriano. «Qui c'è più pressione - ha aggiunto Bertolacci -, giochi una partita, la sbagli e ti mettono da parte. Così non trovi la continuità. Vedo molti stranieri, ma ci sono giovani italiani più bravi perché conoscono il campionato, invece preferiamo chi viene da fuori».

Inevitabile la domanda su Balotelli. Parte Soriano: «Io cerco di imparare dai campioni allenandomi con loro, come qui in azzurro con Balotelli». E Bertolacci: «È una grande emozione. Mario si sta allenando come tutti noi, fa parte di un grande gruppo, c'è solo da imparare e migliorare». Chiusura con Genova: «E' un po' casa mia - dice Soriano -, sono arrivato 5 anni fa. È normale essere preoccupati, è la seconda tragedia in questi anni». «La partita più importante - spiega Bertolacci - è quella di domenica a Milano. Sappiamo cosa è successo a Genova, ora sta di nuovo piovendo, è un momento particolare».

Ancora Soriano: «I capitani di Genoa e Samp si sono sentiti e stanno cercando il modo di aiutare la gente che ha perso tante cose. Staremo vicini alla popolazione». «Appiamo aperto un hastag - conclude Bertolacci - con maglie, gadget e maglie di tutti i giocatori di A e quanto raccolto andrà agli alluvionati». Che bella gioventù. Basta crederci.

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