La "macchina" di Godot si ribella ma noi lo aspettiamo ai Mondiali

Colpa nostra che ancora non riusciamo a capire Vladimiro ed Estragone, finti amici nel surreale di Beckett, ma l'atletica, non soltanto italiana, per la sua festa coi diamanti di domani sera dedicata a Mennea

La "macchina" di Godot si ribella ma noi lo aspettiamo ai Mondiali
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Colpa nostra che ancora non riusciamo a capire Vladimiro ed Estragone, finti amici nel surreale di Beckett, ma l'atletica, non soltanto italiana, per la sua festa coi diamanti di domani sera dedicata a Mennea sulla pista di Firenze, resterà ad aspettare Godot Jacobs che ancora una volta sarà angelo in sala d'attesa.

Colpa di una lombosciatalgia che già gli aveva impedito di prendersi i premi importanti a Rabat. Lui era sicuro di poter sistemare tutto dopo una visita specialistica a Monaco di Baviera, ma dopo aver provato partenze e scarpette nuove ha fatto sapere che non potrà accettare la sfida del Kerley battuto alle Olimpiadi, uno dei tanti pistoleri della velocità che da mesi lo stuzzica e lo sfida. Firenze sembrava il posto giusto per capire se Marcello poteva rispondere ai dubbiosi, a quelli che lo accusano di parlare molto e correre poco, a tutti quelli che non lo vedono in pista sui 100 dalla vittoria europea in Baviera nove mesi fa.

Certo la sfida vera, a Jacobs che ha vinto tutto manca proprio il titolo mondiale all'aperto sui 100, dovrebbe essere quella che aprirà la festa di Budapest dal 15 agosto, ma questi rinvii, il rosso della macchina che non si mette in moto fanno dubitare di tutto. Era già successo a Jacobs quando in gioventù stupiva il mondo nel salto in lungo, ma anche in quel caso la macchina si ribellava agli impatti troppo duri sulla pedana. Costretto a cambiare strada, dopo aver trovato sula strada un allenatore come Camossi, ex saltatore con medaglie importanti al collo, per cercare gloria soltanto nella corsa, sappiamo dove è arrivato dalle Olimpiadi ai titoli mondiali ed europei pure nelle indoor. Adesso, però, l'attesa si fa snervante, criticando tutto e tutti, pensando all'eresia di fatiche ballando fra le stelle anche soltanto ipotizzate, mettendo in dubbio il lavoro con l'allenatore goriziano.

Noi Godot lo aspettiamo convinti che a Budapest sarà il vero Jacobs, lo stesso angelo delle Olimpiadi, ma per adesso possiamo soltanto vedere all'opera i suoi sfidanti.

Speriamo che tutto si possa sistemare per tempo come sognano anche i compagni d'oro della staffetta olimpica, ma dal virus in Kenya, maggio 2022, alla rinuncia nel mondiale di Eugene, questo Godot ci fa soffrire e ora ai dubbiosi non sappiamo più cosa dire.

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