Alberto Malesani ha 64 anni ma è ormai fermo da oltre quattro anni, dalla stagione 2013-2014, quando il Sassuolo decise di ingaggiarlo il 29 gennaio 2014 per poi esonerarlo il 3 marzo in favore di Eusebio Di Francesco. Fatali gli furono cinque sconfitte consecutive rimediate contro Verona, Inter, Lazio, Parma e Napoli. Da quel momento in poi l'allenatore veneto non ha più trovato nessun club di Serie A o Serie B disposto a dargli una chance. Malesani ora si occupa di vino e ai microfoni del Corriere dello Sport ha espresso tutta la sua amarezza per il trattamento riservatogli dal mondo del calcio: "Pensavo di finire meglio la mia carriera. Volendo dare una spiegazione anche a me stesso, ho fatto per la prima volta dei sondaggi per capire perché nessuno mi chiama più".
Malesani che in carriera ha vinto una Coppa Italia, una Coppa Uefa e una Supercoppa Italiana ha cercato di dare una motivazione del perché non ha più trovato una squadra: "La stima nei miei confronti è caduta, qualcuno mi ritiene a fine corsa o ha voluto che la mia carriera finisse. Non ho nomi e cognomi da fare. Le colpe principali sono le mie, il mio sistema di lavoro non è adatto a esperienze brevi, il mio modo di fare e insegnare calcio ha bisogno di più tempo". L'ex tecnico di Fiorentina, Parma e Panathinaikos ha poi dato la colpa ai social network: "I social mi hanno rovinato.
Sono stato giudicato per le immagini e non per il lavoro che ho fatto sul campo come avrebbe dovuto essere, le mie esternazioni, le mie espressioni, il mio modo di essere persona e di evidenziare la passione per il calcio sono stati ripresi dai social e di conseguenza sono stato deriso e sbeffeggiato. E' come se il calcio si fosse dimenticato di me, cosa ho fatto di male?".
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