Ogni volta nei tornei del Grande Slam al femminile c'è sempre una sorpresa maggiore rispetto al precedente. Certo, per ciò che sta accadendo quest'anno a Wimbledon è anche difficile da immaginarne una più grande di quella rappresentata da Tatjana Maria, tedesca numero 103 del mondo che si è issata fino alle semifinali contro ogni pronostico. Non tanto per il suo ranking, quanto perché la Maria un anno fa stava dando alla luce la seconda figlia.
Ne ha messe in fila almeno tre di favorite, Tatjana, in questo Wimbledon femminile ricco comunque di nomi nuovi: la romena Cirstea, la greca Sakkari e la lettone Ostapenko. In generale chiunque abbia affrontato nel torneo era davanti a lei nel ranking Wta e ora è in semifinale a Londra dopo aver perso negli ultimi 10 Grandi Slam sempre al primo turno.
E la prossima avversaria per la tedesca, 35 anni il prossimo 8 agosto, non sarà una giocatrice qualsiasi, visto che si tratta di una delle sue migliori amiche nel circuito, una con cui ha condiviso ore e ore nel tempo libero: la tunisina Ons Jabeur, prima tennista africana (altra sorpresa) ad arrivare in semifinale sui prati dell'All England Club.
Come sta vivendo questa situazione del tutto inedita? «Non è cambiato molto in realtà, per me ciò che conta maggiormente è essere mamma e moglie», ha detto Tatjana, nata Malek (Maria è il cognome del marito) che in un colpo solo guadagnerà male che vada una cifra pari a un settimo di ciò che ha incamerato in carriera, ovvero 535mila sterline.
Di mamme vincitrici di un titolo dello Slam in epoca Open (quindi da quando c'è il vero professionismo) in passato ce ne sono state appena due: Margaret Court e più recentemente Kim Clijsters. Un dettaglio che invece è sfuggito a Serena Williams, che invece da quando è diventata mamma nel 2017 non ha più vinto uno Slam. L'ultima con un figlio a carico ad aver conquistato Wimbledon è stata Evonne Goolagong, straordinaria tennista australiana capace di intromettersi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso nel dominio Navratilova-Evert. La Goolagong ci riuscì nel 1980 quando batté in finale proprio Chris Evert. In precedenza, ma parliamo davvero della preistoria del tennis, altre tre mamme avevano vinto Wimbledon: Blanche Hillyard (con due figli), Charlotte Sterry e Dorothea Lambert Chambers.
L'ultima volta nel 1914, giusto per ribadire la rarità dell'evento, quando in tabellone c'erano comunque pochissime partecipanti. Quella di Tatjana Maria, sempre che batta la sua amicona Ons, sarebbe un'impresa da consegnare agli annali.
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