Mancini non trova l'antidoto per guarire dalla "Mazzarrina"

La squadra gioca meglio, anche se tira poco e segna meno, ma non riesce a tenere il ritmo Zanetti: "Ranocchia? Anche a me è successo di sbagliare. Con il Palermo serve la svolta"

Mancini non trova l'antidoto per guarire dalla "Mazzarrina"

Polli sì, ed anche da allevamento. Molto meno da allenamento. Polli d'allevamento, quindi della peggior carne e gustosità. I tifosi dell'Inter potrebbero confermare. Mancini non ha specificato la specie, ma ha dipinto l'Inter. E fors'anche se stesso: pollastro, se non pollo, nel credere di trasformare le zucche in cocchio. A Napoli la faccia diceva tutto: morale passato sotto un bulldozer. Lo ripeteva a se stesso, a mezza voce: «Sono distrutto, direi disperato». Non riusciva a trovar spiegazione per quel gol arrivato in un soffio: lui girato per dire una parola a Sylvinho e Ranocchia speedy nella frittata. «Mi giro un attimo ed è gol», se lo è ripetuto, incredulo. Non gli capitava di perdere tre partite di fila da cinque anni: successe con il City tra campionato e coppa. La disabitudine pesa. Con la Fiorentina subì addirittura cinque sconfitte di fila.

Ranocchia che conferma le incertezze di una stagione, rivaluta perfino gli stopper del Milan, la squadra che tira poco e segna meno (un gol in quattro partite), il centrocampo che arranca appena i ritmi si alzano, quasi dovesse ancor sopportare gli errori della preparazione estiva, mirata a salvare le prime partite e la qualificazione alla Europa league: tutto già visto e rivisto. Mancano quattro mesi al fine stagione, ma l'Inter è già all'ultima spiaggia. «La partita con il Palermo deve essere quella della svolta, ne abbiamo bisogno», ci mette lingua e incoraggiamento anche Zanetti, capitano non giocatore. «Questi momenti possono capitare, per fare un grande gruppo vanno però superati. Capisco che i tifosi siano dispiaciuti, ci spiace per i risultati. Ma vedo tutti impegnarsi molto in allenamento».

L'eliminazione in coppa Italia è stata da choc per quel modo di farsi autogol nei secondi finali: l'Inter meritava l'onore dei supplementari, poteva perfino vincere la partita. Il gioco è stato incoraggiante, da squadra che vuole fare la partita nonostante quell'incapacità di verticalizzare e velocizzare per servire palla a Icardi. Però bisogna tirare in porta. Perfino Rafa Benitez si è sentito baciato dalla sorte. Ai suoi amici napoletani ha confidato che l'Inter non meritava di perdere. Ma nemmeno il Napoli, ha subito aggiunto. L'orizzonte si fa oscuro, resta solo l'Europa League. Thohir è preoccupato, anche se rincuorato dal miglior modo di giocare. I problemi non cambiano, a dispetto dell'allenamento. La Mazzarrina si conferma influenza di quelle difficili da estirpare. Squadra tesa al pensiero del contropiede e poco altro, gioco di fascia in carta velina. Mancini non ha ancora trovato l'antidoto, con il rischio di far ammalare pure i nuovi giocatori: Brozovic è nella fase tipica degli stranieri all'impatto con l'Italia: mantengono le buone qualità, poi basteranno poche partite per perderle. Santon è sangue interista, dunque non tarderà a farsi riconoscere nella fase difensiva. Podolski e Shaqiri hanno mostrato i primi segnali dell'italianizzazione. Andy Brehme spiega che il problema del connazionale sta nelle difese nostrane. «Non lasciano ampi spazi. Podo ha qualità per venirne fuori, serve tempo. Mancini saprà come farlo rendere».

Anche la difesa dell'Inter è un problema, ma per l'Inter. Ranocchia sta peggiorando di partita in partita, inseguito da insulti e inviti a toglier il disturbo dal popolo di twitter. Poveretto, avrebbe bisogno di aver vicino un difensore vero: un tipo alla Samuel prima maniera. Sarebbe il sostegno per sentirsi più sicuro e imparare l'arte difensiva che, in certi dettagli gli manca. Zanetti gli suggerisce un “stai sereno“ a modo suo. «Andrea è pieno di valori e un grande professionista. Può capitare di sbagliare in una partita. Nella lunga carriera mi è successo spesso. L'importante è che abbia la forza di ripartire. Mi spiace perchè avevamo fatto una grande partita».

Tutto da rifare, forse anche l'Inter.

Osvaldo è più vicino al Boca junior. Handanovic si guarda intorno: Manchester United, Liverpool e Roma gli stanno dietro per la prossima stagione. Potrebbe pensarci, stanco di prendere gol stupidi e di vedere errori da asilo infantile del pallone.

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