Paola Egonu e compagne sono tutte d'oro. E si godono un titolo strameritato. Il traghettatore di quest'impresa è Julio Velasco. Per il 72enne ct nato in Argentina è finalmente arrivata quella medaglia sfuggita con la Generazioni dei Fenomeni. «Questo gruppo è un gruppo speciale, altrimenti non avrebbe vinto Vnl e Olimpiade nello stesso anno. Penso che in generale le donne hanno questa grande capacità di disciplina mentale, di essere coriacee, tenaci, ecc. Quello che io ho cercato di incentivare è di essere anche propositive. Di non avere paura dell'errore». E Velasco si spinge oltre: «Credo che noi viviamo una rivoluzione silenziosa nel mondo, in particolare occidentale. Che è la rivoluzione delle donne. Sono convinto che uno dei problemi della violenza sulle donne sia prodotto perché questo cambiamento è netto e a volte molto veloce. Per cui ci sono uomini che non riescono ad accettare che una donna sia lei a decidere di divorziare. La realtà è che sull'uguaglianza uomo-donna c'è da fare ancora molto. Io credo che questi messaggi che dà lo sport devono servire a quello. Sui diritti, sulle opportunità, deve essere veramente uguale. Questo risultato deve aiutare che tutto cambi».
Il mantra della squadra a questi Giochi è sempre stato uno: qui e ora. Missione compiuta. «Le ragazze sono state straordinarie. Ho chiesto loro di essere autonome e autorevoli e mi sono piaciute molto alcune cose che hanno fatto durante la stagione, come per esempio, il fatto di organizzare tre riunioni tra loro in maniera totalmente autonoma. Onestamente non so nemmeno di cosa abbiano parlato, ma per me è stato importante che lo abbiano fatto».
Fra le leader c'è Anna Danesi, la capitana azzurra, che fa fatica a trovare un aggettivo per definire la sua squadra. Poi ne trova uno che mette tutti d'accordo: indistruttibili. «Perché in questi sei anni abbiamo preso di quelle batoste che ce le ricordiamo bene. Sono dentro qui (indica il corpo) e qui (indica la medaglia). Non fossimo passate da queste difficoltà, da questi obiettivi non raggiunti, qua a Parigi non avremmo messo in campo niente. Invece siamo sempre tornate in campo con ancora più voglia di dimostrare alla gente quanto siamo forti a giocare a pallavolo».
Paola Egonu è serena, finalmente. «Quest'oro vale tanto. Che bello essere riuscita a rialzarmi e a intraprendere un'altra avventura con questa squadra. Velasco cosa ha dato? È riuscito a mettere ogni atleta nelle condizioni giuste. A me personalmente mi ha tranquillizzata. E ha costruito quella squadra che non eravamo». La regista Alessia Orro, tutti i palloni sono passati dalle sue mani: «La medaglia d'oro la volevamo a tutti i costi. Siamo venuti qua per questo.
Per dire quello che ci ha portato Velasco dovremmo stare seduti un bel po'. Lui è stato molto bravo in questo. Nell'essere chiaro nelle cose da fare e continuare su quella linea». Infine Miriam Sylla: «Un torneo così perfetto non ce lo aspettavamo». Rivoluzione rosa.
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