Mara con il suo oro guida la riscossa rosa: le "mammeatlete" hanno vinto la loro sfida

Navarria e il trionfo nella spada. La Errigo oggi può riprovarci

Mara con il suo oro guida la riscossa rosa: le "mammeatlete" hanno vinto la loro sfida
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Mara Navarria è una mamma, ma anche un capitano. Non se lo è dimenticato l'altra sera, quando è entrata in un momento difficile per nostre Signore di cappa e spada. Come avesse detto: «Forza ragazze, svegliatevi!». Neppur avesse parlato a Samuele il bambino suo nato nel 2013. La sveglia è servita e l'oro è arrivato. Poi Mara, friulana tosta non certo intaccata dai suoi 39 anni, ha spiegato: «Da capitano si entra così». E lo ha fatto pensando ai bambini. Ha sempre sostenuto che essere mamma e atleta è un valore aggiunto. Si è inventata perfino l'hashtag «mammaatleta». Scoprì di essere incinta nel mezzo delle Olimpiadi di Londra 2012. E dopo questo oro così cercato, ha pesato subito ai bambini, figli e bambini. Tutti. «Dobbiamo dar loro dei brividi». E quel gesto di esaltazione, quando ha consegnato ad Alberta Santuccio il testimone dell'ultimo assalto garantendole un punto di vantaggio, è stato il simbolo delle mamme alla riscossa. Ci sono diverse madri azzurre in questa Olimpiade: Alice Sotero mamma di Ginevra. Campionessa di pentathlon moderno, alla terza Olimpiade, ha appena fatto sapere di aver superato i suoi problemi alla cornea e potrà quindi provarci ancora una volta. Alice Betto, invece, premiata in novembre dal Coni come atleta-mamma, insieme ad Arianna Enrico e Alice Sotero, è scesa ieri in acqua per il triathlon. Rispetto a Tokyo, qualche passo indietro. Irene Vecchi è sciabolatrice che attende la prova a squadre. La marciatrice Eleonora Giorgi sta per entrare in scena e Kim Polling, judoka, si è fermata agli ottavi contro la numero uno al mondo.

Sono venute con speranze e propositi, qualcosa si è inceppato. Il primo segnale è arrivato da Arianna Errigo, campionessa del fioretto con pedigrèe di lusso, portabandiera d'Italia sul battello lungo la Senna insieme a Gimbo Tamberi. Nonchè mamma di due gemelli che si è portata a Parigi. Nella scherma talvolta capita (cominciò Dorina Vaccaroni) di vedere mamme con sacca e biberon accanto alla pedana. L'Olimpiade di Arianna si è fermata all'ultimo colpo del «vivere o morire» sul 14-14 nella prova individuale. Fors'anche intaccata da una strampalata valutazione arbitrale. Ma, suvvia, da madri di battaglia ci aspettavamo il piglio di donne che potrebbero dire a tutti noi: «Voi non sapete, voi non capite cosa voglia dire fare la mammatleta».

Oggi Arianna tornerà in pedana per la prova a squadre.

Navarria ha fatto squillare la sua tromba, Errigo dovrà suonare le campane per restituire al fioretto rosa la nobiltà che tutti accreditano. La riscossa delle mamme d'Italia è una sfida nella sfida. Nessuno potrà dire loro mai: mamma, hai perso l'aereo!

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