Inter, a ognuno il suo

Marotta sistema Cardinale ("irrispettoso"), C. Augusto e Thuram il Como. Continua la corsa su Dea e Napoli

Inter, a ognuno il suo
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Stavolta niente scorpacciata. Basterebbe Carlos Augusto per battere il Como e restare nella scia di Atalanta e Napoli, ma quasi al gong anche Thuram ci mette la firma, e che firma. L'attesa è più lunga del solito, la svolta arriva in avvio di ripresa, quando dagli spogliatoi esce una squadra che pare un gruppo di centometristi ai blocchi di partenza: concentrati, aggressivi, soprattutto efficaci. Tre occasioni in 2 minuti, alla terza Carlos Augusto segna per la seconda partita consecutiva, stavolta di testa su angolo di Calhanoglu. A Roma era solo abbondanza, qui è decisivo. Il Como marca a zona, il brasiliano salta da solo, altissimo ma da solo. Le partite si vincono e si perdono anche così.

Fabregas ha provato a sorprendere Inzaghi con la difesa a 5 e molta pressione sull'uscita nerazzurra dall'area di Sommer. Ha intasato le fasce, rinunciato al genio di Paz cui ha chiesto soprattutto sacrificio, ma limitato assai l'Inter, capace di calciare una sola volta (42' pt) verso la porta di Reina. Inzaghi si è adattato, evitando come sempre di correre rischi: quando capisce che l'aria non è giusta, evita sempre il controvento. Confidava sull'errore altrui, che in casi come questo spesso fa la differenza e l'errore è arrivato su quel calcio d'angolo.

A risultato sbloccato, cambia ovviamente il canovaccio, perché Fabregas era evidentemente convinto di poter guastare il Natale all'Inter. Paz va sul centrodestra, dove il suo mancino può brillare meglio, ma non basta, anzi. A centro area sbaglia un gol facile o quasi. Dentro prima Cutrone e poi Cerri, ma non basta. Sommer senza paure vere.

Ancora senza gol Lautaro, 2 in 12 partite a San Siro, coppe comprese, a secco assoluto dal 3 novembre, 8 partite. Gli manca e si vede, soprattutto quando a metà del primo tempo cerca e sbaglia una conclusione ardita anziché liberare facilmente verso Barella, solo davanti a Reina. Segna nel secondo tempo, a risultato già schiodato, ma è fuorigioco netto e tocco di mano probabile. Esce il Toro, segna Thuram, un gol potente e bellissimo: sbaglia chi nega che il digiuno del capitano sia un problema.

Ma la serata dell'Inter comincia già prepartita, quando il presidente Marotta a reti unificate risponde secco alle affermazioni di Cardinale, definite «inopportune, irrispettose e fuoriluogo». Più nel dettaglio: «Cardinale fa confusione, perché è vero che il nostro ex azionista di maggioranza ha attraversato delle difficoltà finanziarie, ma è stato affiancato da Oaktree già due anni fa. La gestione dell'Inter è un'altra cosa: noi rispondiamo alle licenze nazionali ed europee, molto rigide nel rispetto dei criteri economico-finanziari.

Abbiamo vinto lo scudetto e la Supercoppa, conquistando la seconda stella. E siamo l'unica squadra di Milano che ce l'ha». Cardinale colpito e per il momento affondato. La controreplica al prossimo convegno internazionale, sempre lontano dalle domande dei giornalisti.

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