Marquez fa le flessioni sul braccio rotto e i medici gli danno l'ok

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Marquez fa le flessioni sul braccio rotto e i medici gli danno l'ok

Incoscienza o calcolata follia? I piloti da sempre sorprendono per le loro straordinarie imprese al di fuori dell'ordinario, ma quella che si appresta a fare Marc Marquez domenica a Jerez sfiora la fantascienza. A neanche 120 ore dall'operazione all'omero destro, lo spagnolo della Honda tornerà in sella per tentare l'impossibile: correre la seconda prova del Mondiale sulla stessa pista che lo ha tradito domenica. Il rientro lampo di Marquez ha sorpreso Valentino, «sembrava un infortunio grave, ma i piloti sono coraggiosi, i medici bravi, e poi solo lui sa come sta...», e anche i dirigenti Honda. «L'operazione è andata bene e fortunatamente il nervo era integro», ha raccontato Puig, team principal. «Il recupero è stato rapidissimo: Marc si è sentito subito bene e ha iniziato a muovere il braccio senza problemi». È nata così la pazza idea. «Venerdì Marc salterà le libere perché il setup della moto è già fatto. In questo modo potrà risparmiare le forze. Sabato invece scenderà in pista per valutare la sua condizione fisica per coprire la distanza di gara. La decisione di correre dipenderà dalle sue sensazioni. Honda vuole rispettare il desiderio del pilota». Si tratterà di una corsa ad ostacoli. La prima prova Marquez l'ha superata ieri quando si è sottoposto alla visita medica che lo ha dichiarato «fit», idoneo a correre. Tra le prove che Marc ha dovuto superare una serie di flessioni. «È riuscito a fare perfettamente tutti i movimenti che potevano essere influenzati dall'infortunio, senza dolori o disabilità dell'arto destro», ha commentato il dottor Charte, responsabile medico MotoGP. Sembra strano ma è pronto a correre. Non sappiamo quale sia la percentuale, ma soddisfa tutti i requisiti del protocollo medico».

Il recupero in tempi record di Marquez ha sorpreso anche Michele Zasa, responsabile Clinica Mobile, una struttura presente ad ogni Gp con un servizio di dottori e fisioterapisti a disposizione dei piloti, Marc incluso. «Una persona normale impiega mediamente tre mesi per recuperare completamente questo tipo di lesione, almeno un mese per tornare a fare qualche attività. I piloti però sono un'altra cosa. Siamo di fronte ad una impresa eccezionale».

Quanto ai rischi altissimi a cui potrebbe andare incontro in caso di caduta, Zasa per scaramanzia preferisce glissare. Domenica la Honda potrà contare anche su Crutchlow, dichiarato «fit» dopo l'operazione allo scafoide. Mentre l'altro infortunato di Jerez, Rins, Suzuki, deciderà oggi.

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