La MotoGP non smette di stupire. Terra dalle infinità possibilità per questi piloti sempre più marziani, ieri le qualifiche a Jerez per la seconda prova del Mondiale 2020 ha regalato una carambola di emozioni. Inutile negarlo: i riflettori erano tutti puntati sull'incredibile ritorno di Marc Marquez a quattro giorni dall'operazione all'omero destro sulla stessa pista che lo aveva tradito domenica scorsa. La tranquillità con cui lo spagnolo della Honda aveva girato al mattino, aveva fatto gridare al miracolo. Marquez era tornato in pista al pomeriggio per la seconda sessione di libere e un giro di qualifica, centrando un crono di 1'38.513 che matematicamente gli avrebbero consentito di prendere il via. Poi, la resa. Oggi non correrà. «Stasera dormirò tranquillo perché ci ho provato», ha commentato Marc col sorriso. «Potevo fare 20 flessioni e mi sentivo bene, per questo ho voluto tentare. Honda mi ha supportato perché sanno che voglio sempre spingere il limite in avanti. Ho fatto un patto di onestà con me stesso e con il team. Al mattino è stato incredibile: ho girato in 1'37.7 molto vicino ai tempi del weekend scorso. Al pomeriggio, invece, mi è mancata la forza al braccio al rientro ai box dopo il giro di lancio. Game over, ma ne è valsa la pena». Quanto ha influito la forza di volontà? «Moltissimo. La mente può piegare il dolore, tanto che quando ho deciso di non continuare la sofferenza è triplicata. Adesso la priorità è guarire, dopo penserò al campionato, che resta il secondo obiettivo».
L'assenza di Marc è un'opportunità per il trio Yamaha a partire dal poleman Quartaro che dice di aver faticato sul giro singolo, e un deluso Maverick Vinales (2°) beffato nel giro di lancio per aver appoggiato le ruote fuori dalla pista con conseguente cancellazione del crono.
Tira invece un grande respiro di sollievo Valentino Rossi quarto dietro a un solido Pecco Bagnaia (Ducati). «Sono soddisfatto per i miei progressi. Ancora non ho il passo per giocarmi il podio, ma partire davanti aiuta», ha commentato il Dottore. «Cosa è cambiato? In tante curve, più che guidare bene, devi fare la cosa giusta per le gomme. Ho tanta esperienza, ma a volte è un limite perché devi avere la mente più aperta possibile per adattarti alla MotoGP moderna. Io sto cercando di farlo, ma anche la moto deve migliorare. Abbiamo girato con un setting diverso, ma per la gara sarà dura perché mi aspetto la corsa più rovente della mia carriera».
Quanto all'assenza di Marc, Rossi ha aggiunto «i piloti fanno storia a sé, ma questa volta era molto estremo. Quanto a me, non cambia molto, perché sono concentrato sul mio lavoro». Oggi l'obiettivo sarà essere competitivi, «perché il mondiale è compresso, ma ancora lungo».
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