Tanta Red Bull e poca Ferrari. Tanto Verstappen e un Leclerc impotente. Una Red Bull ancora velocissima e una Ferrari inspiegabilmente lenta dopo la grande illusione dell'altro giorno in qualifica.
Dall'Ungheria in poi la Ferrari ha perso il ritmo che prima era vincente e oggi è clamorosamente perdente anche nei confronti della Mercedes. Perché stia succedendo a Maranello devono ancora capirlo: «È la domanda che ci stiamo facendo», la spiegazione di Binotto tornato in modalità Crozza.
Il Gran premio d'Olanda è una festa per i centomila Orange che hanno colorato le tribune per Max al quarto successo di fila, un nuovo record in una carriera destinata a riscriverne parecchi.
A sette gare dalla fine del campionato ha 109 punti di vantaggio su Leclerc, potrebbe venire in pantofole a quattro gare e restare comunque davanti. Ha ammazzato la concorrenza mentre Perez, con la stessa macchina, fatica a tenere un ritmo vincente.
Max Verstappen e la Red Bull sono troppo per tutti. Questo ormai è un dato di fatto. In una giornata che ha visto sul podio tre ventiquattrenni, Max è stato anche aiutato dalla Virtual Safety chiamata per la stupidata di Tsunoda fermatosi in un punto vietato e dalla Safety Car innescata da Bottas.
La Mercedes volava con le gomme bianche, avrebbe magari potuto finire la gara senza un'altra sosta, ma la Red Bull con Max era davvero un'altra cosa. Hamilton però ha rivissuto l'incubo dell'ultima gara dello scorso anno quando durante la Safety Car lui è rimasto con le gomme gialle mentre Verstappen, Russell e anche Leclerc mettevano le Pirelli più morbide. Alla ripartenza, con 12 giri ancora da completare, Verstappen ha bruciato subito Hamilton che poi è stato passato anche dal suo compagno di squadra e da Leclerc.
Se la Red Bull è troppo veloce, la Ferrari continua a essere troppo lenta e a sbagliare troppo ai box. «Con Sainz abbiamo combinato un pasticcio, lo abbiamo chiamato all'ultimo per marcare Hamilton e un meccanico non era pronto», spiega Binotto. Risultato Sainz è rimasto su tre ruote. Allo stop sotto Safety Car Carlos poi è stato punito per «unsafe release» ma qui forse la Fia è stata troppo fiscale perché Carlos ha frenato per evitare i meccanici McLaren.
Comunque i pasticci non hanno influito sulla mancanza di prestazioni, nel suo capo potrebbe aver influito la botta presa da Hamilton al via: «Non siamo abbastanza veloci. Abbiamo perso ritmo in gara e dobbiamo capire perché. Siamo stati semplicemente troppo lenti», ammette un Binotto che torna a non capire.
L'illusione mondiale era finita da un pezzo, ma adesso la stagione che poteva essere
positiva, rischia di trasformarsi in un incubo per i tifosi, con una Mercedes, ora più veloce in pista, ormai a soli 30 punti in classifica Costruttori.E il prossimo appuntamento è a Monza. A casa Ferrari. A casa nostra.
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