La variante arancione sta invadendo l'Europa. Ma per ora rappresenta soltanto qualcosa di bello e festoso. Sono i tifosi di Verstappen. Sulla maglietta scrivono «Max we are back» e in aria lanciano fumogeni dello stesso colore. Sembra davvero esser arrivato il momento di cominciare la festa: Verstappen è sempre più super Max. Il suo sta diventando un dominio. Se non gli fosse saltata una gomma a pochi chilometri dal traguardo di Baku, avrebbe vinto le ultime cinque gare. Si è dovuto accontentare di quattro mettendo in fila le ultime tre e allungando a 32 lunghezze il suo vantaggio su Hamilton. «La mia Red Bull mi è sembrata irreale tanto andava forte e migliorava a ogni cambio gomme», dice il ragazzino che smuove le folle. È fuggito al via e nessuno lo ha più visto. Non avesse scelto di viaggiare in sicurezza con un secondo pit stop, avrebbe doppiato il mondo. Una gara come un Hamilton vecchia maniera. È il suo momento e se tra quindici giorni andrà a vincere anche a Silverstone allora la fuga potrebbe diventare definitiva. Ha potuto approfittare anche dei guai di Hamilton che ha perso 30 punti di downforce probabilmente per qualche botta di troppo sui cordoli, e non ha potuto restare in scia a Max, scivolando fuori dal podio, superato anche da Bottas e da uno scatenato Norris. Nel weekend in cui ha annunciato di aver allungato di altri due anni il suo futuro con la Mercedes si è ritrovato nel peggior presente della sua era ibrida. Non era mai stato così in difficoltà contro un avversario, neppure nell'unica stagione in cui ha perso il campionato contro il suo compagno di squadra. Anche nel 2018 quando arrivò in Germania dietro a Vettel non era così inguaiato. Dovrà tirar fuori il meglio di sé per risalire la corrente. Senza guai alla vettura avrebbe chiuso al secondo posto, limitato i danni. Dovrà battere un colpo nel gran premio di casa, quello che potrebbe lanciare definitivamente in orbita Max.
Nel giorno di Max la Ferrari è riuscita a limitare i danni, a salvare l'onore. Sainz quinto e Leclerc ottavo sono quasi il massimo visto da dove partivano i due ferraristi. Il quinto posto è il massimo a cui può puntare la Ferrari oggi, ma quando davanti ci sono due Red Bull e due Mercedes. Non una McLaren. Alla fine nel doppio appuntamento austriaco, su una pista sfavorevole, la Ferrari ha perso 3 punti sulla McLaren. Ha limitato i danni. Aver rinunciato alle gomme morbide in qualifica ha pagato (chi si era qualificato con le morbide è finito dietro), ma resta il problema della mancanza di prestazioni. Sainz ha chiuso davanti a Leclerc per la terza volta di fila. Il gioco di squadra ha funzionato.
Avevano due mescole differenti in partenza e alla fine Sainz ha avuto più gomme per attaccare Ricciardo e recuperare su Sainz penalizzato per aver ostacolato (non una, ma due volte) Leclerc. La squadra c'è. La macchina non ancora.
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