MaxiChampions democratica. E l'Italia si sente una potenza

Inter, Atalanta, Juve e Milan hanno la chance di andare avanti. Big come Real, Bayern e Psg hanno già perso

MaxiChampions democratica. E l'Italia si sente una potenza
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A metà dell'opera, 4 giornate su 8, si può cominciare ad azzardare un bilancio della maxi Champions. Sapendo che per la distorta logica della formula (in cui tutti concorrono con tutti, ma giocano contro nemmeno un quarto degl'iscritti), l'aritmetica è solo un'opinione. L'Aston Villa ottavo ha 9 punti: con 18 ci si siede direttamente al tavolo del G8, forse ne basteranno anche 17. Con 10 si va ai playoff, forse ne serviranno 11, considerando oggi chi c'è fuori. Valgono i punti e varrà la differenza reti, ecco perché non giocare contro gli stessi avversari rende la nuova Champions sì spettacolare, ma anche la più antisportiva delle coppe. Al netto degl'impicci possibili nell'ultima giornata (ma questo lo sanno tutti).

Quattro italiane su 5 hanno la passibilità di andare avanti, com'era prevedibile. Quest'anno conta di più, perché i punti per stabilire chi l'anno dopo ha una sedia in più non sono più tutti uguali, la Champions vale più di Europa e Conference League, dove abbiamo largheggiato. Deve stare particolarmente attenta la Juventus, che ha il calendario sulla carta più difficile.

La maxi Champions è una coppa che ti aspetta: il PSG ha raccolto appena 4 punti in 4 partite, non entrerà nel G8, ma fa ancora in tempo a qualificarsi per il playoff. Del resto 24 squadre su 36 hanno la certezza di giocare almeno 10 partite (le prime 8 direttamente gli ottavi, le altre il doppio spareggio) perché giocare il più possibile è ciò che più conta e alla fine anche l'eventuale playoff significherà più soldi.

È una coppa che annacqua: tanti big match che non contano nulla. Le sfide davvero emozionanti arriveranno nell'eliminazione diretta, come è sempre stato (anche in Coppa Campioni, il resto sono soldi, giusto ricordarlo). È una coppa che puoi posporre al campionato, anche se giochi contro l'Arsenal. È una coppa apparentemente democratica, dove tutte le grandi d'Europa, a parte Liverpool e Inter hanno già perso una partita (Real, Bayern e Psg addirittura 2, come il Milan), ma alla fine le troveremo là dove devono essere e semmai non ci fossero, sarà stata solo colpa loro. È una coppa sorprendente, con due francesi fra le prime 4, di cui una senza stadio Uefa (il Brest gioca a Guingamp). C'è una sola squadra a punteggio pieno e addirittura 5 a tasche vuote: 4 sconfitte su 4 (2 deve affrontarle il Milan, che ha scollinato bene la metà in salita e ora deve solo evitare di frenare in discesa).

È una coppa stravolgente, dove Inter e Atalanta sono le uniche a non avere ancora subito un gol (brave). In campionato segnano molto (25 Inzaghi, 29 Gasp) e subiscono tanto (13 e 14). In Champions sono aride (6 gol l'Inter, appena 5 l'Atalanta) ma finora impermeabili: in Europa è proprio un altro calcio.

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