Mancava la sua autorevole opinione sullo scontro tra Valentino Rossi e Marc Marquez e alla fine puntuale è arrivata. Guido Meda, storico telecronista della MotoGp, ha detto la sua sul comportamento del pilota spagnolo.
"Marquez ha fatto spegnere la moto in griglia. Poi l’ha riavviata, si è fatto un pezzo contromano mentre gli altri scuotevano la testa e si è riallineato. Ci ha provato, ha forzato le indicazioni. Indicazioni mosce per la verità. E ha fatto bene perché ha sperato che glielo lasciassero fare. Difatti gliel'hanno lasciato fare. Il problema semmai riguarda il direttore gara che non ha sospeso la procedura di partenza dando tempo ai marshal di accompagnare fuori Marquez. Questo è stato sbagliato. Molto", ha dichiarato il giornalista. Che poi ha aggiunto: "Se lo si fa partire poi bisogna assumersi la responsabilità di uno che in pista, sentendosi un po' graziato e un po' impunito, corre come gli pare. Fortissimo eh, però non come si dovrebbe. Li bastonerebbe tutti comunque, senza che ci sia bisogno di usarli come birilli. È questo che infastidisce".
Poi la stoccata: "Marquez, oltre a buttare in terra Rossi e a rischiare di stendere Espargaro, ha fatto male soprattutto a se stesso. Altro che Marquez 2.0! Stavolta nella rimonta furibonda la sua testa era spenta.
Non che negli scontri ci fosse per forza dell’intenzionalità (cosa che Rossi pensa), ma provare a passarli entrambi nell'unico punto in cui la pista era ancora bagnata è stato un errore grave o una sopravvalutazione di se stesso. Marquez invoca l’età a scusante, ricorda i suoi 25 anni invitando Rossi a ricordarsi dei propri. Può essere un alibi? Di solito sono cose da lasciar dire agli altri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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