La telenovela dell'estate ha finalmente avuto un "lieto fine": Lionel Messi resta al Barcellona con buona pace del Manchester City di Guardiola che sognava già di vederlo calcare i campi della Premier League e di Inter e Psg fortemente interessate all'evolversi della situazione. Dopo il burofax, l'aver disertato il ritrovo blaugrana e il tampone e dopo aver fatto sapere la sua volontà di lasciare alla fine Leo ha fatto marcia indietro ed è stato lui stesso ad affermarlo con un'intervista esclusiva a Goal.com: "Resto, ma volevo andarmene. La gestione di Bartomeu al Barcellona è un disastro. Resto perché non mi è stato permesso di andar via e non voglio iniziare una battaglia legale col club".
Leo rompe il silenzio
"Ho rotto il mio silenzio in primo luogo perchè dopo la sconfitta di Lisbona è stato molto difficile. Sapevamo che era un rivale molto duro, però non che potesse finire in quel mondo, dando quell'immagine così brutta per il club e per il barcelonismo. Stavo male, non avevo voglia di niente. Volevo solo che passasse il tempo per poi chiarire tutto", l'appunto del fuoriclasse argentino che è stato aspramente criticato per non averci messo la faccia al termine del quarto di finale, sanguinoso per lui e il Barça, contro il Bayern Monaco.
"Ho detto alla società, soprattutto al presidente, che volevo andare via. Gliel'ho detto durante tutto l'anno. Pensavo che fosse il momento di farsi da parte. Credevo che il club avesse bisogno di gente più giovane, di gente nuova, e pensavo che si stava per concludere la mia avventura al Barcellona con grande dispiacere, perchè ho sempre detto che avrei voluto chiudere qui la mia carriera", l'ammissione del 33enne di Rosario che ha dunque preso la sua decisione.
Annata dura
"Questo è stato un anno molto complicato, ho sofferto molto durante gli allenamenti, nelle partite, nello spogliatoio. Era diventato tutto molto difficile per me e è arrivato un momento in cui ho pensato di andare in cerca di nuovi obiettivi, di aria nuova. Non è stato a causa del risultato in Champions contro il Bayern, era da molto tempo che stavo pensando a questa decisione. Gliel'ho detto al presidente e il presidente mi ha sempre detto che alla fine della stagione avrei potuto decidere se andarmene o se restare e alla fine non ha mantenuto la sua parola", il pensiero amaro di Leo al termine di una stagione pesante in tutti i sensi per lui e per il club.
Messi ha poi commentato amaramente quanto uscito dai media in queste settimane ed ha parlato del suo amore per il Barcellona e i suoi tifosi: "Mi ha fatto male sentire cose dette dalla gente, dai giornalisti, persone che hanno messo in dubbio il mio barcelonismo dicendo cose che non credo di meritarmi. Mi è servito anche per vedere chi è chi. Il mondo del calcio è molto difficile e ci sono tante persone molto false. Quello che mi è successo mi è servito per riconoscere tante persone false di cui avevo un'altra considerazione. Mi ha fatto male quando è stato messo in dubbio il mio amore per questo club. Che io vada o che io resti, il mio amore per il Barcellona non cambierà mai"
Il sassolino della Pulce
Nei giorni scorsi la Liga si era schierata al fianco del Barcellona che pretendeva il pagamento della clausola da 700 milioni di euro nel caso di addio.
Il comunicato diramato nel primo pomeriggio di oggi dal padre Jorge aveva il semplice intento di rispondere alla federazione spagnola nonostante si sapesse già dell'intenzione del figlio di restare in blaugrana perché costretto a farlo. Ora resta da capire come i tifosi accoglieranno Leo che nei giorni scorsi si era rifiutato di recarsi al campo di allenamento e di sottoporsi al tampone per verificare la sua negatività al coronavirus.
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