“Con la mia Turchia sfido mia... moglie. Sogno una medaglia e la panchina azzurra”

Intervista a Daniele Santarelli, ct della Turchia delle ragazze del volley. Derby in famiglia stasera tra luie il libero dell'Italvolley

“Con la mia Turchia sfido mia... moglie. Sogno una medaglia e la panchina azzurra”
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Tra moglie e marito c'è di mezzo una semifinale olimpica. Stasera Italia-Turchia decreterà una delle due finaliste del torneo di pallavolo femminile. A incrociarsi saranno le azzurre vincitrici dell'ultima Vnl e le turche campionesse d'Europa. Curiosamente, il match metterà l'uno contro l'altro Monica De Gennaro, 37 anni, forte libero dell'Italvolley, e Daniele Santarelli, 43enne di Foligno, il ct della squadra turca che ci presenta questa sfida in famiglia.

Daniele, perché vedremo un match diverso dall'ultimo in cui l'Italia vi ha battuti 3-0?

«Sarà una partita differente perché è da dentro o fuori con in palio l'accesso alla finale. Motivazioni e pressioni saranno diverse rispetto alla partita precedente, quella che abbiamo giocato solo per stabilire il primo posto ai gironi».

Si aspettava l'Italia di Velasco così pimpante?

«Reputo l'Italia la squadra favorita insieme al Brasile. Non lo dico per mettere le mani avanti, ma lo dicevo già l'anno scorso. È un gruppo fortissimo. La partita persa ci servirà per capire che errori abbiamo fatto. E cercare di limitare molto di più le loro attaccanti».

Che squadra è quella azzurra?

«Riflettevo l'altro giorno. Ogni giocatrice dell'Italia ha fatto la finale scudetto o di Champions. Quando metti un mix di capacità e fisicità poi ti esce fuori una squadra di queste. Ho lavorato con Sara Fahr, Sylla, Egonu, Monica, il mio libero, trovare difetti è dura in quella squadra. Loro sono forti in tutte le fasi. In muro e difesa sono le più forti».

La partita sarà più difficile, anche emotivamente. Perché affronterà sua moglie.

«Siamo professionisti, è un piacere giocarci contro. Credo che lei si sia guadagnato quel posto in squadra che aveva perso ma che si meritava. Il suo valore tecnico e come persona è sotto gli occhi di tutti».

Il rammarico è di non esservi incontrati in finale?

«Per me sarà lo stesso un piacere. Certo dispiace non poterci giocare la medaglia del metallo più pregiato».

Almeno uno dei due festeggerà in famiglia.

«Rilancio: sarebbe bello finire con due vittorie. Lo sport vuole che uno dei due perderà domani (oggi, ndr), ma speriamo di finire con due medaglie. Significherà aver fatto qualcosa di straordinario».

Quando siete a cena avevate pensato a un momento come questo?

«Per me è la prima esperienza olimpica, immaginate cosa significhi giocare una semifinale olimpica. Per lei è già la quarta Olimpiade, pur essendo più giovane di me».

Si sta verificando quello che vi immaginavate?

«Sapevo che lei avesse la possibilità di giocarsi una medaglia. È in un gruppo incredibile in cui Egonu e Antropova sono la coppia di opposte più forte. Per me è la prima volta sognavo la medaglia alla prima Olimpiade».

Il suo sogno è allenare Monica in Nazionale? Quando la

vedremo sulla panchina azzurra?

«Non l'ho mai nascosto. Mi trovo bene con la Nazionale turca, che non posso che ringraziare per la fiducia che mi ha dato. È ovvio che il sogno è sedere sulla panchina azzurra in futuro».

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