Sinisa Mihajlovic, con grande coraggio, ha deciso di presentarsi davanti ai giornalisti presenti in conferenza stampa per ascoltare dalla sua voce i motivi di salute che l'hanno spinto a lasciare, momentaneamente, la panchina del Bologna. Il serbo, molto emozionato, è andato dritto al punto: "Ho chiesto io questa conferenza stampa e avevo chiesto anche la riservatezza, molti di voi sono stati di parola, altri meno per vendere più copie di giornale. Volevo essere io a darvi per primo questa notizia e oggi sono qui per questo. Ho fatto alcuni esami e sono uscite fuori delle anomalie che non c'erano quattro mesi fa: ho la leucemia".
L'ex tecnico di Milan e Torino ha poi continuato: "Non sono partito per il ritiro perché avevo la febbre e dovevo farlo credere a mia moglie. Ho fatto ulteriori esami alle 3 e alle 9 ho scoperto i risultati. Ho preso una bella botta e sono stato due giorni chiuso in camera a riflettere e piangere. Affronto la malattia a testa alta, la malattia è aggressiva ma la vincerò. Giocherò per vincere, non per perdere: dobbiamo fare gol e non prenderli. Questa sfida la vincerò, la vincerò per me, per mia moglie, per la mia famiglia e per tutti quelli che mi vogliono bene che sono parecchi. Io stavo bene e ho ricevuto 500-600 messaggi e chiamate: voglio chiedere scusa a tutti quelli a cui non ho risposto, volevo stare con me stesso".
Mihajlovic, che durante la conferenza non ha trattenuto le lacrime, ha poi lanciato un messaggio importante per la prevenzione: "Ora affronto con serenità e coraggio questa sfida. Voglio ringraziare tutto il Bologna, dal presidente al magazziniere: ho detto ai giocatori che questa sfida la vinco, ma ho bisogno di aiuto. Ho pianto molto per i messaggi, ma non devo fare pena a nessuno: io non faccio pena a nessuno. Mi sono emozionato. Il 28 febbraio ho fatto gli esami ed erano tutti normali, fino a maggio mi sono allenato. Non avevo nessun sintomo.
Se non avessimo fatto ulteriori esami sarebbe andato avanti tutto come prima. La prevenzione è importante. Non dobbiamo pensare di essere invincibili. È stata una botta tremenda e ora la speranza è quella di averla scoperta in tempo".
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