Sono tornati tutti in tempo per questa serata che vale un tesoro. È tornato Antonio Conte, anzitutto, che per il Tottenham è qualcosa più di un semplice allenatore-motivatore. Stefano Pioli fiuta il pericolo: «Antonio per loro è un valore in più». È la benzina nel motore di un team che è già passato, nel giro di qualche mese, sotto la direzione del tecnico leccese, dalla Conference league alla Champions, al primato nel girone e a questa possibilità concreta di sbarcare ai quarti. «C'è una grande differenza tra noi e loro - spiega Conte ai media inglesi-. Vincendo lo scudetto, il Milan ha fatto qualcosa di straordinario, adesso pensavamo fosse più vicino al Napoli ma il Milan è sempre il Milan». È un omaggio sincero al rivale (Antonio fu uno dei pochi a telefonare i complimenti a Pioli nel maggio scorso, ndr) e indirettamente si può anche leggere una frecciatina all'Inter da cui ha ricevuto nei giorni scorsi una telefonata di cortesia. È tornato anche Leao, dopo la squalifica scontata a Firenze, ed è a lui che i milanisti di ogni età, ora chiedono di tornare al ruolo di protagonista e al gol, fermo al tabellino di Salerno e Lecce, mese di gennaio. Per dargli una scossa, durante l'ultimo allenamento di ieri mattina a Milanello, Stefano Pioli gli è balzato scherzosamente addosso durante il torello. Sono tornati, salendo sull'aereo per Londra, anche Giroud, Diaz e Krunic, il primo capace di smaltire un leggero stato influenzale in poche ore, il secondo ha recuperato dalla distorsione al ginocchio, il terzo infine candidato a prendersi il ruolo di terzo tuttocampista in sostituzione di Diaz per motivi più fisici che tecnici. Sono previsti molti duelli uno contro uno, proprio come all'andata. E specie i tre difensori devono dimenticare le distrazioni tradite sabato sera a Firenze.
Antonio Conte è stato un libro aperto specie sulla propria salute, confessando di aver sopravvalutato il proprio fisico e sottovalutato i postumi dell'intervento chirurgico. Perciò ha chiamato a raccolta l'atmosfera dello Hotspurs stadium, progettato dallo studio Populous lo stesso della Cattedrale pensata per Milan e Inter. Sarà tutto esaurito, aiuto indispensabile per capovolgere lo 0 a 1 dell'andata.
È un libro aperto anche il futuro del Milan. È scolpito in alcuni numeri lo scenario davanti a Pioli, in ritardo in classifica rispetto al torneo tricolore per via di quel gennaio disastroso. Nel frattempo gli altri due obiettivi della stagione (coppa Italia e Supercoppa d'Italia) sono stati dispersi. Stasera c'è la possibilità, quasi storica, di replicare il passaggio ai quarti dopo la bellezza di 11 anni (precedente 11 anni fa contro l'Arsenal, epoca Allegri) scanditi da gravi ritardi per il blasone continentale dei rossoneri. Pioli chiama la squadra «a scrivere qualcosa di importante. È la partita della personalità». Il rischio di scivolare indietro e di accumulare qualche perdita sul budget della prossima stagione è evidente. I 20 milioni in palio sono una parte della ricca somma legata al piazzamento finale nei primi quattro posti.
Perché quel che più conta nelle prossime settimane per il Milan e per lo stesso Pioli è la rincorsa per centrare la futura Champions, un valore economico che si aggira intorno ai 65 milioni in caso di qualificazione agli ottavi.
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