Milan, danno di 100 milioni sulla vendita

I pm indagano contro ignoti per una presunta appropriazione indebita

Milan, danno di 100 milioni sulla vendita

Milano. Un fascicolo del pm di Milano Giovanni Polizzi e dell'aggiunto Maurizio Romanelli a carico di ignoti e che ipotizza una presunta appropriazione indebita, è stato aperto sulla cessione del Milan (agosto 2022) dal fondo Elliott al fondo Redbird, entrambi americani. Alla ricerca di documenti, il nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza sta effettuando delle acquisizioni che non sono avvenute nella sede del club che è comunque oggetto e non soggetto dell'operazione. Probabilmente presso qualche notaio dove è stato registrato il contratto. L'indagine è la conseguenza dovuta di un esposto, datato 20 ottobre, dell'ex socio di minoranza nella gestione del club, la Blue Skye (Lussemburgo) che fa capo a Salvatore Cerchione e Gianluca D'Avanzo con il 4,27% delle azioni di Project Redblack la controllante di Rossoneri sport che a sua volta deteneva il 99,93% delle azioni milaniste. I due hanno già tentato, presso il tribunale civile di Milano, di chiedere il blocco della cessione a cui hanno poi rinunciato perché già avvenuta nel frattempo e per questo motivo sono stati condannati a pagare spese per 20mila euro.

Sempre nel recente passato, i due si sono rivolti prima al tribunale del Lussemburgo e poi a quello di New York chiedendo di avere accesso ai documenti dell'affare. I legali del fondo Elliott, in quella occasione, firmarono una nota con la quale definirono i contenziosi proposti dai due «frivoli e vessatori» lasciando intuire che il tentativo era quello di ottenere una maggiore valutazione della propria quota. L'azione in Lussemburgo è tesa a ottenere l'invalidità della rinuncia al pegno. A quale pegno si fa riferimento? Ecco la possibile spiegazione: Elliott ai tempi ebbe dal cinese Yonghong Li in cambio del prestito da 330 milioni per acquistare il Milan da Fininvest le azioni del club. Ora Elliott, nel cedere a Cardinale di Redbird il Milan in cambio del prestito di 600 milioni, ha ottenuto garanzie e si presume siano le stesse azioni del Milan. In buona sostanza i due ex soci, Cerchione e D'Avanzo, usciti dal portone principale della cessione tra i due fondi, vorrebbero rientrare nella partita dalla finestra.

Su cosa si basa la richiesta di maggiore valutazione del 4,27%? Cerchione e D'Avanzo hanno sostenuto che era possibile vendere il Milan a una cifra maggiore rispetto ai 1,2 miliardi incassati da Cardinale e quindi lamentano una perdita di garanzia sul finanziamento per oltre 100 milioni di euro.

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