Milan orfano di Kessie. Ma i figli "adottati" devono ancora crescere

Migliorata la fattura del gioco offensivo, gli altri reparti hanno bisogno di "ritocchi"

Milan orfano di Kessie. Ma i figli "adottati" devono ancora crescere

Dicono gli osservatori più attenti: non c'è Kessiè per questo il Milan ha subito due gol, tanti quanti in tutta la cavalcata tricolore dello scorso torneo. Lo sostengono anche coloro i quali ricordano quel che un tempo raccontavano a Milanello. E cioè: «Se sei in difficoltà, ti volti e trovi Frank».

Kessiè non è stato ancora sostituito, più per scelta tecnica a questo punto che per mancanza di candidati ideali, al netto di Renato Sanches. Dall'inizio del mercato la priorità è sempre stata il tre-quartista come documenta il romanzo popolare della trattativa legata al belga CDK. È vero anche che nel recentissimo passato, sostituire prontamente uno di quelli usciti a fine contratto, non è stata una sventura per il Milan e l'esperienza qualcosa insegna. Anzi, ha addirittura rappresentato un'occasione per migliorare la perfomance. Senza Donnarumma è arrivato Maignan (a proposito: anche lui deve recuperare la feroce attenzione precedente) che ha fatto dimenticare Gigio ed è arrivato alla candidatura per il Pallone d'oro.

Senza Calhanoglu non è arrivato nessuno e lungo la strada del torneo le diverse opzioni allestite dall'eccellente artigiano del calcio Stefano Pioli (prima Diaz, poi Kessiè, quindi anche Krunic nella fase finale), hanno consentito di centrare lo scudetto.

Forse con Kessiè non funzionerà sempre allo stesso modo. Di sicuro quel che si intuisce dalla «prima» di questo nuovo-vecchio Milan è un'altra caratteristica da mettere sotto la lente d'ingrandimento: ha migliorato nettamente la fattura del suo gioco offensivo. E se per caso non brilla la sua catena di sinistra, come con l'Udinese, può esaltare quella di destra (Calabria più Messias) grazie all'effervescente Diaz che ha sentito «puzza» di bruciato con l'arrivo di due rivali, Adli e soprattutto De Ketelaer. Allora è il caso di registrare gli equilibri tattici e magari spingere di più, come osserva anche Arrigo Sacchi, sul piano dell'aggressività accorciando la distanza tra difesa e centrocampo fino a spingersi sulla linea di metà campo per impedire ripartenze pericolose tipo quella di Deulofeu su cui ha rimediato alla grande Kalulu, il più in forma della coppia centrale. Per tornare al sostituto di Kessiè è evidente che Maldini e Massara siano alla ricerca di quella che si chiama saldo di fine mercato.

I nomi circolati sono metà di mille.

Se fosse solo e soltanto per le caratteristiche fisiche e temperamentali, partito Sanches per Parigi, i fari sarebbero stati puntati su Fofana, ex Udinese, ora in Francia che dinanzi ai quesiti dei cronisti locali e alla citazione del Milan ha svelato sorrisi sornioni.

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