Milan tra ricordi, futuro e il derby con Stankovic «infiltrato» interista

La Stella Rossa richiama dolci pensieri e la testa va anche a domenica. Pioli: «Ma noi la sorpresa»

Milan tra ricordi, futuro e il derby con Stankovic «infiltrato» interista

«Che ricordi». Il messaggio, inatteso, firmato da Adriano Galliani, spuntato sul cellulare di Dejan Stankovic in volo da Milano a Belgrado, gli anticipò nei mesi scorsi la notizia del sorteggio di Europa league. Sono ricordi struggenti per il Milan che in volo verso la Serbia può accarezzare i due precedenti che rendono orgoglioso il popolo dei tifosi e riscaldano il cuore di Adriano Galliani, protagonista assoluto dei due precedenti.

Il primo è molto lontano. La sfida, ripetuta per la nebbia nel novembre dell'88, fu l'anticipo della cavalcata trionfale verso Barcellona e la conquista della prima coppa dei Campioni dell'era Berlusconi. Il secondo è più recente, sistemato nell'estate del 2006 allorquando la Stella Rossa divenne il passaggio obbligato (preliminare) per accedere al girone di Champions: da quel viaggio prese forma la suggestiva rincorsa verso la finale di Atene dove Ancelotti e i suoi regolarono i conti con il Liverpool. I ricordi del glorioso passato questa volta s'intrecciano con l'incerto presente e il doppio derby scandito dalla presenza dell'interista Stankovic sulla panchina della Stella Rossa, dominatrice assoluta del suo campionato. «Vorrei regalare all'Inter un Milan stanco» è il messaggio d'amore spedito da Belgrado ad Appiano Gentile, accampamento neroazzurro in vista dell'appuntamento di domenica alle ore 15, orario che continua a procurare molti malumori tra addetti ai lavori, tifosi ed esponenti delle tv del calcio. Da quelle parti c'è anche un maturo ragazzo del calcio italiano, Falco, 29 enne pugliese di Pulsano, trasferito a Belgrado dopo l'esperienza non felice di Lecce, il quale aspira a una legittima rivincita.

Ci sono allora tutti gli ingredienti per rendere attraente questa serata di coppa inaugurata dalla frase simbolica di Stefano Pioli («vogliamo essere la sorpresa d'Europa») che è un modo astuto per rispondere ai tanti dubbi spuntati dopo la figuraccia di La Spezia. «Sarebbe grave se avessimo perso giocando da Milan» è la sua opinione che tradotta vuol dire: serata no, niente drammi. E invece sa benissimo che c'è recuperare spirito ed entusiasmo di qualche mese prima. Coniugare le ambizioni in Europa league con il dichiarato obiettivo del 4° posto e il derby fondamentale di domenica pomeriggio non è così semplice di questi tempi in cui la stanchezza per le energie spese comincia ad affiorare. Perciò il Milan se la cava schierando un paio di collaudati esponenti con la desinenza in ic che corrispondono poi alle sagome di Mandzukic (al debutto assoluto dal primo minuto al posto di Ibra) e di Rebic (rimesso in sesto), due croati che possono contare anche sul fatto che il Marakana di Belgrado non riserverà loro l'accoglienza solita, destinata a quelli provenienti da Zagabria e dintorni.

In controluce, quindi, Pioli risparmia energie preziose tenendo a riposo tra gli altri Ibra e Kessiè. Magari per qualcuno di loro può esserci uno spezzone di partita, così per riscaldare i muscoli e prepararsi al prossimo derby che vale sicuramente più di quello, indiretto, di questa sera a Belgrado.

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