Il Milan ritrovato cerca conferme tra fantasmi e Leao

Contro il Bayer di Xabi Alonso, rivale anche nella disfatta di Istanbul 2005

Il Milan ritrovato cerca conferme tra fantasmi e Leao
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Vecchi fantasmi si affacciano sulla strada del nuovo Milan che in Champions ha già molto da farsi perdonare. Il suo debutto nel format degno di una vera e propria superlega è stato come un pugno nello stomaco: partenza sprint nel segno di Pulisic, il più esaltante degli ultimi arrivati a Milanello targati RedBird, prima del temporale inglese con 3 gol e 2 traverse schiantate da Salah. I vecchi fantasmi sono rappresentati dalla sagoma grifagna di Xabi Alonso, spagnolo, un passato al Real Madrid, sodale di Morata, poi cervello del Liverpool che nella finale Champions del 2005 riuscì a risalire la china dei 3 gol subiti dal Crespo e soci nel primo tempo fino a beffare i milanisti ai calci di rigore con conseguenze non proprio disastrose sul club (2 anni dopo ad Atene Ancelotti regoló i conti riprendendosi la coppa persa).

Adesso a Leverkusen Xabi Alonso è il condottiero di una squadra rivelazione, capace l'anno scorso di sconfiggere la solida dittatura del Baeyrn e di arrendersi, a sorpresa, nella finale di Europa league solo alle stoccate di Lookman e dell'Atalanta di Gasp. Nell'ultimo snodo della Bundesliga, proprio contro il Bayern, Alonso si è prodotto in un calcio difensivo che non è nelle sue corde e nemmeno nei suoi ambiziosi piani spiattellati più volte. «Qui sarà diverso» la sua frase che suona quasi come una minaccia per il Milan presentato ai suoi in modo convenzionale addirittura, «attenti al loro contropiede, con il Lecce tre gol in 5 minuti», non proprio una lettura fedele degli eventi.

Fonseca non lo dice ma sa perfettamente che proprio al suo attacco molto discusso e chiacchierato deve affidarsi per provare a capovolgere pronostico e destino in questa edizione extra-large della Champions league.

In particolare toccherebbe a Rafa Leao prendere di petto un torneo nel quale non ha ancora mai brillato di luce propria. I numeri, in tal senso, sono spietati: 21 presenze, 3 gol appena, con uno, il più noto e recente, quello realizzato in semi-rovesciata al Psg nel novembre del 2023 a San Siro. Troppo poco per ambire ai titoli di prima pagina e all'interesse dei club vip europei che infatti lo hanno seguito, pedinato ma mai trattato negli ultimi tempi. Leao, questa è una piccola fortuna per il Milan e per Fonseca, ne é consapevole a tal punto da firmare ieri sera una intervista durante la quale ammette di ammirare e prendere spunto da due suoi nuovi sodali, Morata e Abraham. «Vedo i due che lottano e non si fermano e non posso certamente fare meno di quello che fanno loro» la spiegazione disascalica.

Oltre a Leao che risultó una mezza delusione anche in Europa league nelle due sfide contro la Roma, c'è forse da registrare ancora meglio l'apparato difensivo dei rossoneri che continuano a subire la pressione altrui riducendo al minimo sindacale i danni in campionato (tra Venezia, Inter e Lecce appena un gol subito) mentre in Europa la musica è diversa e bisogna moltiplicare l'attenzione.

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