Al Milan di super Leao vengono i cinque minuti. La ripartenza è vincente

Il portoghese parte fortissimo e Pioli lo blinda: "Qui si sta proprio bene. Gli consiglio di restare"

Al Milan di super Leao vengono i cinque minuti. La ripartenza è vincente

È tornato carico a pallettoni, dopo un mondiale vissuto ai margini di quel Portogallo diviso e divisivo. Si è allenato per qualche giorno tra pacche sulle spalle e strette di mano dei suoi sodali. È sceso in campo a Salerno e dopo pochi minuti ha messo la sfida sui binari giusti per il Milan e il suo futuro contratto. Di Rafa Leao il primo sigillo dopo averne sfiorato un altro in perfetto contropiede. Sempre suo l'incipit all'azione del secondo gol di Tonali, una stoccata dal limite dell'area dopo una delle tante parate di Ochoa. Ancora suo il tacco per liberare davanti alla porta Giroud rimasto a secco nonostante un paio di velenosi sinistri. Tutto questo è stato ieri Leao, tornato al gol anche in viaggio, e capace nella ripresa, di duettare con De Katelaere recuperato a una condizione fisica e mentale promettente. «Da quando sono al Milan è la sua miglior prestazione per continuità ed efficacia» il giudizio finale di Stefano Pioli che non ha nascosto il mal di pancia accusato al ritorno dall'amichevole di Eindhoven («parlare tra di noi subito dopo è stato utile»).

Il Milan, ieri, ha fatto di più per il suo gioiellino portoghese. Tonali, che è il leader riconosciuto dello spogliatoio, ha incorniciato il primo successo del nuovo anno con una notizia e una promessa. «Rafa vuole restare con noi. E noi ce lo teniamo stretto perché gli vogliamo bene» ha dettato Sandro. Ha aggiunto Pioli, sul tema: «Io gli consiglio di restare perché qui si sta bene». Adesso tocca a Maldini e Massara completare l'operazione in vista del prossimo incontro con l'avvocato parigino che ha la procura. Leao e Tonali sono stati gli artefici del successo che avrebbe potuto avere dimensioni completamente diverse perché il Milan davanti dopo 15 minuti, ha sprecato ogni bendididio in materia di occasione da gol. Quattro, forse anche cinque se si calcola il 3 a 0 cancellato dal var per il fuorigioco di Diaz. In verità, ad evitare una umiliante goleada ha provveduto Ochoa, il portiere messicano, protagonista di almeno 3-4 interventi per disarmare gli artigli di Giroud e CDK.

E qui il Milan ha tradito qualche difetto di mira che non è passato inosservato allo stesso Pioli, venti anni fa cominciò qui la sua carriera di allenatore. «Dovevamo chiuderla nel primo tempo» la sua osservazione aggiunta all'immancabile distrazione difensiva emersa in occasione del gol di Bonazzoli, sull'unico tiro in porta realizzato dal team di Nicola. A dispetto delle numerose assenze, non è in attacco che i milanisti han tradito deficit: i 10 tiri in porta contro l'uno della Salernitana ne è una conferma significativa. Piuttosto è in difesa che si è registrata qualche distrazione, specie quando è uscito per affaticamento Calabria e Kalulu è passato a guardia dell'argine di destra.

Per un'ora è stato un Milan sontuoso a cui la Salernitana ha concesso, incredibilmente, molto spazio. Specie nel lasciare Lovato da solo ad aspettare Leao che l'ha puntualmente bruciato in velocità e con giocate da autentico campione.

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