Nel giorno in cui il Tas di Losanna riammette il Milan all’Europa League, i giudici indagano l’ex presidente Yonghong Li per falso in bilancio.
Già, i magistrati di Milano mettono nel mirino l’imprenditore cinese, iscrivendolo nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di false comunicazioni sociali. E ora sono in corso le perquisizioni dei documenti da parte della Guardia di Finanza negli uffici degli intermediari che si sono occupati dell’acquisto della società e dunque della gestione e della cessione al hedge fund Elliott di Paul Singer.
Tra gli indagati non c’è Silvio Berlusconi, che cedette il Milan a Yonghong Li, dopo trent’anni (di successi) alla guida del Diavolo.
Le indagini della magistratura meneghina i concentrano sulle lacune dei comunicati ufficiali con cui Li aveva più volte affermato di poter far fronte agli impegni finanziari presi (circa
740 milioni di euro) per l'acquisto della società rossonera. Per l'acquisto Li aveva per l'appunto ottenuto il sostegno decisivo dal fondo americano, che gli aveva concesso un prestito di ben 300 milioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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