Un miliardo Elkann, ecco quanto costa avere un futuro

Il futuro dipende dai tribunali ma, se non ci sarà un nuovo sforzo della proprietà, nella dimensione di un miliardo di euro visto il disavanzo colossale, club e squadra non potranno pensare di essere alla pari con le concorrenti

Il presidente di Exor John Elkann
Il presidente di Exor John Elkann

Massimiliano Allegri sta inseguendo un record esclusivo: battere la coppia Ferrara-Zaccheroni che, avvicendandosi nella stagione 2009-2010, portarono la Juventus a subire, complessivamente, 19 sconfitte. Per il momento la cifra è ferma a 14, mancando sette giornate al termine del campionato e due o tre partite per la conclusione della Europa League, ci sono buone prospettive per il colpo del secolo, appunto nel centenario della famiglia Agnelli alla guida del club.

Un progetto che ha avuto la sua espressione più mortificante mercoledì sera a Milano, sia durante la prestazione inerte, confusa e confusionaria della squadra, sia per il comportamento dell'allenatore che ha voluto pareggiare il bon ton del suo vice Landucci, con volgarità nei confronti dei colleghi avversari. Nessuno stupore, la Juventus che tutti conoscevano non esiste più da anni, l'era dei due fratelli Agnelli ha segnato la fine di un'epoca che i nipoti hanno provveduto a macchiare, con l'assenza di un vero senso di responsabilità e con una mala gestione finanziaria e tecnica. Quel tempo è irripetibile.

Il futuro dipende dai tribunali ma, se non ci sarà un nuovo sforzo della proprietà, nella dimensione di un miliardo di euro visto il disavanzo colossale, club e squadra non potranno pensare di essere alla pari con le concorrenti, l'euforia di organico prevede tagli tecnici ed economici severissimi, calciatori a fine corsa, Bonucci, Alex Sandro, Paredes, Di Maria, con costi eccessivi mai pari a quelli spropositati per Pogba (su ispirazione di Nedved) e del rientrante Arthur (su scelta folle di Paratici) che incidono, questi ultimi due, per oltre 35 milioni di euro, senza trascurare Vlahovic che va pagato, come Chiesa, alla Fiorentina e il contratto di Allegri che peserà fortemente per un altro anno.

La squadra non ha prodotto mai gioco di qualità dal ritorno del livornese e così ha continuato,

anzi evitandone la ricerca, per scelta del suo allenatore. La Juventus sta concludendo penosamente la propria storia grandiosa, passata anche tra scandali e tragedie. Chi pensa a una rivoluzione, dovrà destarsi dal sogno.

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