C'è voglia di Giochi oltre Milano-Cortina. «Coltivo sempre il sogno che in un tempo non troppo lontano le Olimpiadi e le Paralimpiadi estive ritornino in Italia. Le abbiamo sfiorate con candidature che non sono andate fino in fondo per errori di valutazione». Lo ha affermato ieri il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi alla festa de Il Foglio a Firenze. A 17 mesi dall'inizio dei Giochi invernali, denominando Milano-Cortina come modello da seguire, il ministro ha sottolineato l'importanza dell'eredità che devono lasciare le Olimpiadi nei luoghi e nelle comunità. «Sicuramente Milano-Cortina sarà un modello per la spesa pubblica, che non sarà utilizzata solo per le opere sportive, ma anche per le strutture di collegamento - ha dichiarato Abodi -. Sarà migliorata la qualità della vita e la capacità di attrazione per i turisti. Il miglioramento delle infrastrutture culturali aiuterà a superare la mancanza di infrastrutture sportive». Da Parigi l'Italia è tornata a casa con 111 medaglie olimpiche e paralimpiche, eppure il ministro ha sottolineato l'importanza non solo dei successi, ma anche del contesto in cui questi si realizzano. «Mi piace dire che siamo un paese vincente, ma non convincente - ha rimarcato Abodi -. Siamo sul podio delle vittorie, ma sei scuole su dieci non hanno la palestra. Le giovani generazioni non sono il futuro, ma sono il presente».
Discutendo sul futuro dello sport in Italia, il ministro ha anche toccato altri temi.
Dal cambio di legge per concedere un quarto mandato all'attuale presidente del Coni («Tempo scaduto per Malagò al Coni? Con lui c'è amicizia, ma le regole valgono per tutti») all'inchiesta ultras che ha colpito due squadre di calcio («Dobbiamo passare dallo sdegno all'impegno concreto»).
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